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La regina Elisabetta e i 70 anni d’amore con Filippo (che non apprezzava i suoi cappelli): “Fecero un patto segreto”

L'ultimo anniversario insieme è stato festeggiato a Windsor, in isolamento a causa della pandemia. Il 2020 è stato un anno di unione straordinaria per loro. E ora è una rosa a ricordare questo amore, la Duke Edimburgh Rose

di Simona Griggio

“Gli brillavano gli occhi con quel suo fare malizioso e indagatore”. Così Elisabetta II aveva definito il suo consorte, il principe Filippo. Era il Natale 2021, il primo senza di lui. La regina si era lasciata andare a un ricordo emozionato. Aveva descritto quel suo sguardo speciale che le aveva dato forza per 74 anni. Cosa le mancava di più in quel momento? “La sua risata”. Complicità. Fino all’ultimo tratto della loro vita insieme. Così da stipulare un patto segreto, quando uno dei due fosse mancato: non importa chi per primo. Un patto rivelato dal giornalista del Daily Mail Richard Kay, grande amico della principessa Diana. Qual era l’accordo? Dopo un breve periodo di lutto, chi fosse rimasto solo avrebbe ripreso a vivere nella pienezza dell’esistenza. Piccoli segni di stima profonda nell’altro. Che implicano fiducia. Far durare un matrimonio così a lungo non deve essere stato facile neppure per la regina. Eppure Elisabetta II ci è riuscita. Tenendo fede alla sua promessa di matrimonio. Il principe Filippo e la regina britannica si sono amati davvero? Lui, scomparso a 99 anni il 9 aprile 2021, ha conquistato la ragazza “Lillibet” quando lei aveva appena 13 anni ed era ignara del suo destino.

L’inizio di un amore – Il loro primo incontro ufficiale? Sui campi da tennis del college. Bello, biondo, alto e atletico, il principe di Grecia e Danimarca, allora diciottenne, fa colpo sulla giovanissima principessa. Che allora tutti la chiamano Lillibet. Quel primo contatto è galeotto. Anche se entrambi hanno già partecipato a diversi eventi. Il più noto: il matrimonio nel 1934 della cugina di Filippo, la principessa Marina poi duchessa di Kent, con lo zio della principessa Elisabetta, il principe Giorgio duca di Kent. Si intuisce che prima non si erano notati. Oppure erano troppo giovani. Ma quel giorno di luglio 1939 a Dartmouth, quando re Giorgio VI e la moglie Elisabetta visitano il Britannia Royal Naval College con le loro due figlie, Lillibet e Margaret, nasce qualcosa. E tra loro comincia una corrispondenza privata. Philip Mountbatten, nato come principe Filippo di Grecia e Danimarca, una famiglia che naviga in acque poco floride ormai, diventerà duca di Edimburgo e consorte della più longeva sovrana britannica. Elisabetta lo ama già e non sarà disposta a perdere quell’amore per nulla al mondo.

Le prime lettere – Ma questo duplice destino non era ancora nell’aria all’epoca. Tutt’altro. Fra i due c’erano solo carteggi. Come si usava una volta. Quelle belle frasi scritte in grafia curata dove un accenno di dichiarazione amorosa, un tremito o una speranza fanno capolino fra un aggettivo e i puntini di sospensione. Soltanto dopo la guerra, quando Filippo viene invitato nella residenza regale di Balmoral in Scozia (negli ultimi anni la preferita della regina) nell’estate del 1946, diventa palese che Elisabetta e Filippo sono innamorati. Una notazione. Forse non è un caso che Elisabetta, presagendo che la fine poteva essere vicina, sia voluta tornare a Balmoral. Il luogo dove il sentimento che la legava a Filippo era nato.

Arrivano le nozze – I due si fidanzano ufficiosamente ma comunicano la notizia solo al raggiungimento dei 21 anni di Elisabetta, al ritorno da un tour reale in Sudafrica. Filippo ottiene la nazionalità britannica e nel febbraio 1947 rinuncia ai suoi titoli regali greco e danese. Le nozze, celebrate il 20 novembre 1947 nella Westminster Abbey di Londra, sono un evento storico. Lei principessa di 21 anni, lui ufficiale di Marina di 26. Lei composta, sobria e riservata nel suo abito bianco, lui in uniforme. Quel matrimonio è il simbolo delle ripresa del Paese nel Dopoguerra. Con migliaia di persone nelle strade e nelle piazze di Londra per fare le felicitazioni alla coppia. C’è persino la Bbc a trasmettere le immagini della cerimonia. Dopo le nozze, la coppia va a vivere a Clarence House a Londra. Nascono Carlo (1948), poi Anna (1950), Andrea (1960) ed Edoardo (1964). Ma il destino di Elisabetta non è solo quello di moglie e madre. Per una serie di circostanze famigliari inaspettate tocca a lei diventare regina. Ha solo 25 anni quando capisce che la sua strada sarà diversa da quella delle altre donne. Responsabilità grandissime, impegni ufficiali, ideali che sovrastano la sua singolarità di donna. “Poverina”, le dice con senso di solidarietà la sorella Margaret. E lei che fa? Non è certo tipo da spaventarsi. Accoglie il suo destino e va dritta al punto. Nel discorso dell’incoronazione, il 2 giugno del 1953, afferma: “Dichiaro davanti a voi tutti che tutta la mia vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio”. La vita è stata lunghissima. Con lei per quasi tutto il percorso il suo compagno di vita e di impegni, il principe Filippo. Elisabetta ha un carattere deciso e calmo. Che ben si addice alla gestione del regno. Filippo invece è irrequieto. Ma anche ironico. Insieme, come lei stessa ha dichiarato dopo la scomparsa del marito, ridono. Sì, Filippo sapeva farla ridere. Come quando le sussurrava: “Ma dove hai preso quel cappello?”. Lei amava i tailleur e i toni pastello, lui l’alta uniforme. Ma certo ai suoi copricapo un po’ eccentrici la Regina non rinunciava. Nemmeno per lui.

Insieme nelle crisi più gravi – Trascorrono gli anni e i due viaggiano in ogni parte del mondo, incontrano i leader più importanti del globo e partecipano a eventi pubblici internazionali. Nel frattempo subiscono la grave perdita di Lady Diana Spencer, la prima moglie di Carlo, e cominciano i problemi con la famiglia. Un altro momento durissimo? Le accuse di Harry e della moglie Megan alla corte, che salvano solo lei, la regina. Accuse di razzismo. E’ una bufera che si abbatte sulla casa reale. Elisabetta fa sfoggio di straordinaria diplomazia: “L’intera famiglia è dispiaciuta nell’apprendere quanto gli ultimi anni siano stati impegnativi per Harry e Meghan. Le questioni sollevate, in particolar modo quelle razziali, sono preoccupanti. Anche se alcuni ricordi possono variare, verranno presi molto sul serio dalla famiglia e affrontati privatamente”. Sì, privatamente. Ancora diplomazia: “Harry, Meghan e Archie saranno sempre molto amati dai membri della famiglia”. Filippo tace. Ma le è vicino in ogni istante. Elisabetta, anche in questo frangente, riesce a padroneggiare la situazione. D’altronde aveva compreso sin dall’inizio che avrebbe dovuto lavorare su se stessa per poter affrontare un ruolo così importante. Rimboccandosi le maniche ogni volta. Determinata e ferma come la regina Madre che allo scoppio nel 1939 della Seconda guerra mondiale aveva detto: “Il re non lascerà Londra, io non lascerò il Re e le bambine non andranno da nessuna parte senza di me”. Durante quegli anni, ancora adolescente, si arruola nel Women’s Auxiliary Territorial Service. Lavora come meccanico e autista di camion. Si sporca le mani. E Filippo? Nemmeno la guerra riesce a separare la coppia. Si aspetteranno e si ritroveranno. Per poi sposarsi. Se Elisabetta era infatuata del granatiere Hugh FitzRoy conte di Euston (secondo la rivelazione dell’amica Lady Alathea Fitzalan Howard nei in The Windsor Diaries: A Childhood with the Princesses), la cotta doveva esserle passata alla svelta. Gli stessi diari di Alathea mostrano infatti con quanta trepidazione, già nel 1942, Lillibet aspettava la visita al castello di Windsor di Filippo di Grecia e Danimarca, suo futuro marito.

Tradimenti e pettegolezzi – Forse qualche innocente cottarella ci deve essere stata. Ma nulla di più. Come quella nel 1945 per il capitano scozzese Roderick Cameron Robertson-Macleod. “Questo giovane gigante è attraente in modo devastante. Ha creato agitazione nel mio cuore”, avrebbe confidato Lillibet alla cugina Diana Bowes-Lyon. Alla fine però Elisabetta sceglie Filippo. E non se n’è mai pentita. Altre voci di tradimenti. Sono quelle rilanciate nella terza stagione di The Crown su Netflix. Dove si lascia intendere che la regina abbia avuto una relazione segreta con l’amministratore delle sue scuderie: Lord Porchester, “Porchie” come lo chiamava lei. Il conte di Carnarvon era stato un amico d’infanzia di Elisabetta, con cui condivideva la passione per i cavalli. Lord Porchester era spesso con la sovrana nelle scuderie o alle corse di cavalli. Elisabetta II è stata anche madrina dei suoi figli. Insomma, un’amicizia. Tutto il resto sono stati solo argomenti da gossip. Così come forse lo sono stati quelli che hanno circondato Filippo con le sue presunte infedeltà. Solo voci, alimentate dalle uscite del giovedì sera del principe: non rinunciava a frequentare il suo gruppo storico di amici in un club di Soho. Tra di loro David Niven e Peter Ustinov. Elisabetta la regina. Donna dotata, secondo chi l’ha conosciuta, anche di senso dell’umorismo, per lei i pettegolezzi non avevano peso. Dava invece spazio a cose più importanti. Sebbene possano sembrare banali. Un pic nic sui prati scozzesi, un giro a cavallo, il liquore preferito da entrambi. Il gin. Il tutto emerge dalla foto pubblicate su Instagram. Sorrisi e serenità.

Una rosa per Filippo – L’ultimo anniversario insieme è stato festeggiato a Windsor, in isolamento a causa della pandemia. Il 2020 è stato un anno di unione straordinaria per loro. E ora è una rosa a ricordare questo amore, la Duke Edimburgh Rose. Creata in onore del principe Filippo, è stata piantata nel parco del castello di Windsor dalla regina in ricordo del marito. Doveva essere il suo regalo per i 100 anni. È stata lei a scegliere il luogo: l’East Terrace Garden. Un’aiuola gigante disegnata e commissionata dallo stesso principe che aveva guidato i lavori di ristrutturazione dei giardini. Il patto fra loro è stato rispettato. Elisabetta ha potuto anche annusare quel profumo di rosa.

La regina Elisabetta e i 70 anni d’amore con Filippo (che non apprezzava i suoi cappelli): “Fecero un patto segreto”
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