di Jakub Stanislaw Golebiewski*

Cara Giorgia Meloni,

Un consiglio spassionato: parla e scrivi soltanto quando sei sicura che quello che dirai è più bello del silenzio.

Mi chiamo Jakub Stanislaw, sono un padre separato alla soglia dei 50 anni, di origini polacche, tre figli da sfamare, un’agenda piena di scadenze da pagare, ho devianze e vivo in un triste Paese di sessisti orgogliosi di esserlo. Sì cara Giorgia, la mia devianza è l’obesità, nella media ma è sempre obesità. Non vedo l’ora, ho i brividi nel pensare solo di poter attingere alla tua panacea fatta di sport e cultura per curare questa devianza così tanto fastidiosa alla tua persona e a tutti coloro che pretenziosamente cerchi di rappresentare.

Eppure, una laurea magistrale sono riuscito a prenderla nonostante i chili di troppo, forse perché sono più determinato della stessa devianza che mi obbliga a sudare per allacciarmi le scarpe in estate o per fare una rampa di scale quando salgo le gradinate allo stadio assieme ai miei figli? Credo di condividere queste difficoltà di vita quotidiana con un personaggio a te noto, un certo Claudio Durigon, candidato con il centrodestra alle prossime elezioni di settembre. Anche lui si dovrebbe sentire “piccato” dalle tue esternazioni.

Eppure lavoro e sono diventato padre nonostante l’adipe, amo tantissimo e faccio l’amore, frequento amici ed esco tranquillamente la sera senza sentirmi un “deviato”, mi lavo, non puzzo e non sono un pericolo sociale. Da buon romano sono una buona forchetta come lo sei anche tu, posso dirti francamente che l’obesità, come l’anoressia e tante altre condizioni di vita, sono il risultato di una continua lotta per sopravvivere, una lotta che negli anni si è resa sempre più difficile a causa di una condotta politica che ha sempre escluso le persone a priori ancor prima di includerle. E le tue parole, i tuoi post, la tua politica intrisa di pregiudizio e discriminazione ne dà atto.

Chi per anni è stato seduto sulla cadrega del tagadà politico ha acquisito poca consapevolezza in merito alla vita reale, quella dei problemi concreti legati al lavoro, alla famiglia, alla disabilità e agli effetti che questi producono sulle persone e sui rapporti con la società. Anche l’attaccamento morboso alla cadrega parlamentare potrebbe essere una devianza ossessiva, le persone ormai sono disposte a mentire pur di accaparrarsene una. Per me questa è devianza, per altri invece è talento.

A proposito di talenti, quelli veri, sarei curioso di sapere l’opinione in merito alle tue parole di illustri e generosi overweight come Luciano Pavarotti, Bud Spencer e Oliver Hardy, dei giganti della storia che prima delle parole, hanno usato sempre il cuore. Anche Sancho Panza ne avrebbe da dirtene quattro e già me lo immagino, panciuto in sella al suo fedele ciuchino: “A giorgì, prima de parlà domannate se ciò che vai a dì corrisponne a verità, se non provoca male a quarcuno, se è utile e se vale la pena annà a turbà la campagna elettorale pè ciò che voi dì. Se è na sciocchezza, desisti e nun parlà perché è sempre mejo un silenzio sensato che parole senza senso”.

* Presidente Associazione Padri in Movimento

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