Alleanza col Pd? Noi non abbiamo chiuso la porta a nessuno. Abbiamo 9 punti, ormai pubblici, che sono la base del programma elettorale che presenteremo agli italiani. A chi vuole continuare questo percorso davvero progressista, fatto per la gente che non riesce ad arrivare a fine mese, noi siamo aperti”. Così, ai microfoni di Radio Cusano Campus, il vicepresidente del M5s, Riccardo Ricciardi, ribadisce la posizione già espressa dal leader del Movimento, Giuseppe Conte, circa un’apertura coi dem.
Ma aggiunge: “Se però si vuole introdurre il nucleare, distruggere il reddito di cittadinanza, non aumentare i salari, fare gli inceneritori, andare avanti con l’aumento delle spese militari, allora non ci stiamo a presentarci insieme alle elezioni, proprio perché siamo seri nei confronti dei cittadini. Magari ci si presenta insieme, si vince e poi non si governa. Ricordo che, oltre a Renzi e a Calenda, c’è anche tanta gente del Pd che vuole abolire il reddito di cittadinanza. Io non vedo molte differenze tra alcuni punti del programma della Meloni e quello di alcuni personaggi con cui sembra che si stia alleando il Pd”.

Ricciardi si esprime poi sulla polemica relativa al terzo mandato: “Su questo tema non c’è uno scontro, ma una discussione sul modo in cui fare il bene del M5s, come è sempre stato. Ma lo sapete che anche il Pd ha delle regole sui mandati parlamentari? Nel Pd fanno continuamente deroghe, però questa cosa non viene mai detta nei tg e sui giornali. Questo non lo capisco, perché anche altri partiti hanno statuti e tetti sul numero dei mandati ma questo non fa notizia. Riguardo ai due mandati, ricordo che qui parliamo di gente che è da 10 anni in Parlamento – continua – e che ha mantenuto una promessa ai cittadini, restituendo 500mila euro. Questo è un dato di fatto che non si ricorda mai. Purtroppo molti altri del M5s hanno preso altre strade. Non era scontato rimanere nel Movimento a questo prezzo, con tutte le sirene che cantano dentro il Parlamento. Tutte le persone che hanno davvero lavorato per il M5s in questa maniera hanno fatto davvero un servizio civile incredibile. E il M5s non le lascerà indietro, qualunque sia il loro ruolo in futuro”.

Circa la caduta del governo Draghi, Ricciardi sottolinea: “Tutti volevano continuare, tutti pensavano che Draghi fosse il migliore. C’era la maggioranza per andare avanti, potevano continuare. Sentivano così tanto il peso della responsabilità che alla fine nessuno se l’è presa. Il M5s ha detto semplicemente che se il problema erano il Movimento e i suoi provvedimenti, come il Superbonus e il reddito di cittadinanza, potevano tranquillamente andare avanti senza di noi. Avremmo lasciato a loro quello che davvero gli interessava – conclude – cioè le poltrone al Ministero. Non hanno voluto continuare. Il M5s ha posto dei problemi politici. Bastava rispondere e ora non saremmo in campagna elettorale. Come sempre, siamo noi il capro espiatorio, ormai siamo abituati. Pazienza. Si deve andare anche a elezioni in questo Paese. Vanno a elezioni in Inghilterra, in Francia, in Germania. Non si capisce perché in Italia andare a elezioni significhi sconvolgimento totale”.

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