Ha vinto due tappe in linea, una attaccando da lontano, l’altra in volata. Si è imposto nella cronometro di 40km. Ha fatto faville in salita nella frazione con arrivo a Hautacam. Ha vinto la maglia verde ed è stato eletto Super combattivo. Tutto il mondo del ciclismo ora si chiede se Wout Van Aert abbia le caratteristiche per poter puntare un giorno a vincere il Tour de France. Eppure, a stroncare sul nascere ogni ambizione, arrivano le parole del allenatore, Marc Lamberts. In un’intervista a Het Laatste Nieuws, Lamberts ha spiegato che il belga non ha margini per calare di peso e che con la sua struttura fisica potrebbe puntare solo a un piazzamento in una corsa a tappe come il Tour de France.

“Potrebbe fare una top ten, questo è possibile, ma non può vincere il Tour, a meno che il percorso non preveda dei muri e stia lontano dalle montagne – ha spiegato Lamberts – Ci sono circa 0,6 watt per chilo di differenza di peso corporeo tra la soglia di Wout e quella dei migliori corridori di classifica. Questo è molto. Inoltre non ha una riserva di grasso, quindi non può arrivarci”. Che cosa significa? Il corridore della Jumbo-Visma, secondo il suo allenatore, non ha il fisico adatto per vincere i grandi giri. Per provare a puntare al Tour, sarebbe costretto a una trasformazione del suo corpo che comporterebbe una probabile perdita di competitività sui suoi terreni prediletti: le classiche e le cronometro.

Nel ciclismo non sarebbe la prima volta che atleti in apparenza dotati di caratteristiche fisiche non adeguate per vincere una corsa a tappe di tre settimane riescano poi a farlo. L’esempio più emblematico è quello di Bradley Wiggins che trionfò nel 2012. Il britannico proveniente dalla pista passò da 85 a 69 kg per conquistare la Grand Boucle. Il dimagrimento però fu fatto agendo sulla massa grassa al fine di arrivare ad aumentare la sua potenza media per chilogrammo. Stando alle parole di Lamberts, però, Van Aert non può attuare una trasformazione del genere in quanto appunto non possiede riserve di grasso su cui lavorare. Di conseguenza, non è possibile fargli perdere la massa grassa perché si rischierebbe solo di snaturare il corridore.

Già in passato, però, il coach fece una valutazione errata sul proprio atleta. Sei anni fa quando Van Aert faceva quasi solo ciclocross, Lamberts era dubbioso riguardo le sue possibilità di emergere nel ciclismo su strada. “Se guardi alla potenza, Wout è forte come Greg Van Avermaet, ma raggiungerà quella potenza dopo 250 chilometri? – si era domandato allora Lamberts – Potrebbe essere fattibile a lungo termine, ma ci vorrà del tempo. È un processo di crescita che non si può evitare e non è facile, perché lui è un vincente”. Van Aert ha dimostrato di essere un campione anche su strada, vincendo anche la Milano-Sanremo del 2020 battendo Alaphilippe in volata dopo 305 km di gara.

Articolo Precedente

Né Jacobs né Tamberi: è Massimo Stano che tiene in alto l’Italia ai Mondiali di atletica. Perché il suo oro ha un valore inestimabile

next