Si sono incollati al vetro che protegge La Primavera di Botticelli, rivendicando la necessità di “curare e proteggere il pianeta che condividiamo con il resto del mondo” così come “difendiamo il nostro patrimonio artistico”. È l’ultima azione intrapresa questa mattina agli Uffizi dagli attivisti di “Ultima Generazione” che hanno anche esposto uno striscione con scritto “Ultima generazione, No gas No Carbone”. Come ha spiegato il museo, il celebre dipinto non ha subito danni proprio per la presenza del vetro speciale installato anni fa a protezione dell’opera, anche se, specificano gli attivisti in una nota, “né la cornice né il vetro che protegge la tela sono stati esposti a un rischio. Per assicurarcene, abbiamo consultato restauratori che ci hanno consigliato l’utilizzo di un incollante adatto a vetri e cornici. È per noi importante valorizzare l’arte, anziché danneggiarla, come i nostri governi fanno con l’unico pianeta a nostra disposizione”.

Al museo sono intervenuti i carabinieri che hanno allontanato un uomo e due donne, entrati con regolare biglietto, che hanno inscenato la protesta, avvenuta attorno alle 10,30. I tre saranno denunciati per interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata e deturpamento o imbrattamento di cose.

L’iniziativa, come hanno spiegato anche i carabinieri, si inserisce in una più ampia opera di protesta a livello internazionale posta in essere da attivisti per il clima. In Toscana, il 16 luglio, durante l’intervallo dell’opera Madama Butterfly al Teatro Puccini di Torre del Lago (Lucca) 3 ambientalisti si sono incatenati con un lucchetto a una balaustra e sono poi dovuti intervenire i vigili del fuoco per liberarli; alla National gallery di Londra invece, secondo quanto riportato dalla stampa, a inizio mese due attivisti di Just stop oil si erano ‘incollati’ con le mani alla cornice, danneggiandola lievemente, di un dipinto di John Constable, The Hay Wain.

“Perché i musei? – spiegano da Ultima Generazione in una nota – L’Italia viene riconosciuta a livello internazionale come la culla del patrimonio artistico e museale. Ultima Generazione si rivolge al mondo dell’arte per lanciare un appello accorato affinché le nostre richieste vengano portate al governo da tutte le parti sociali. Il collasso eco-climatico e sociale in atto impatterà tragicamente anche la tenuta dei luoghi di conservazione dei beni culturali. Nello stesso modo in cui difendiamo il nostro patrimonio artistico, dovremmo dedicarci alla cura e alla protezione del pianeta che condividiamo con il resto del mondo. L’arte da sempre ha avuto un valore importante nel trasmettere bellezza, nell’unire culture e nel preservare le migliori espressioni di umanità. Ora dovrebbe ancora essere così”. “Nei prossimi anni – dichiara Laura, tra le promotrici della campagna – l’arte sarà un lusso che non potremo più permetterci: in preda alla fame e alla sete, tenteremo di sfuggire a morte certa migrando verso nord in cerca di territori abitabili”. Mentre Irene, attivista fiorentina, sottolinea: “Vivo l’essere qui oggi come un momento in cui onorare quel primo amore per l’arte, rendendola lo strumento per un risveglio collettivo delle coscienze che porti ogni persona a rendersi conto del potere che abbiamo nel momento in cui decidiamo di utilizzare il nostro corpo come mezzo di pressione politica”. Le richieste degli attivisti sono due: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.

Articolo Precedente

Alla conferenza nazionale sul clima c’era ancora una grande assente: la volontà politica di agire

next
Articolo Successivo

Siccità, il Po è in secca: decine di barche bloccate in provincia di Rovigo – Video

next