di Mike

Da genovese, mi ha molto colpito leggere dell’esito (fino ad oggi) relativo al bando di gara per la nuova diga foranea per il porto di Genova, uno dei maggiori progetti (se non il maggiore) previsti dal Pnrr. E mi ha colpito ancora di più leggere, sull’articolo apparso qui sul Fatto il 30/06, il commento del presidente Ance Liguria, che riporto: “La rinuncia delle due cordate di imprese che avrebbero dovuto partecipare alla gara per realizzare la più grande opera pubblica degli ultimi trent’anni, per un valore di oltre un miliardo, al di là dell’effetto devastante sulla credibilità anche internazionale di Genova e del suo porto, allunga ombre sulla fattibilità di gran parte delle opere inserite nel Pnrr e sulla capacità dei soggetti pubblici di mettere a punto progetti tecnici credibili e affidabili. Il caso diga rischia di provocare un’onda d’urto devastante, con effetti drammatici sulla credibilità del sistema Italia”.

Mentre in precedenza, proprio la presidente Ance nazionale aveva segnalato dubbi all’autorità portuale, sempre riportando dallo stesso articolo del Fatto: “lamentando che l’importo base di gara fosse sottostimato rispetto ai costi reali, a causa della necessità di eseguire i lavori in mare aperto (un inedito), ma anche dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dei tempi stretti previsti la costruzione”. Insomma, cosa dovremmo aspettarci da questo Pnrr? E’ questo il quadro in cui i progetti, di cui il piano si compone, sono stati analizzati e stimati, tecnicamente ed economicamente?

Mi piacerebbe poter capire quale sia la situazione dei progetti (almeno i più importanti), oltre gli slogan e le slide, in termini di bandi di gara e relativa aggiudicazione, di costi previsti e tempi stimati. In altri termini, di quanto indicato dal Governo e dal Mise, che cosa ad oggi è stato effettivamente spesato, pianificato, contrattualizzato, cantierizzato? Oppure la situazione internazionale di guerra, con relative sanzioni (auto-sanzioni?) e conseguente inflazione sulle materie prime, potrà agevolmente essere presa a pretesto per coprire l’ennesimo fallimento strategico?

Non ho né l’intenzione né il piacere di fare la parte del bastian contrario, soprattutto parlando di importanti progetti di sviluppo per la mia città natale, ma queste notizie mi lasciano oltremodo perplesso, soprattutto perché (da genovese, appunto) con amarezza ricordo che quello della nuova diga è un tema che si discute (almeno a parole) da anni, ed indipendentemente dal Pnrr. E’ possibile che sia una sorpresa il fatto che l’opera dovesse essere eseguita in mare aperto, e che questo sia una motivazione per aver sottostimato il costo dell’opera?

Oppure, dall’altro lato della medaglia, queste sono tutte manovre per alzare la posta da parte dei potenziali aggiudicatari, puntando sul “tesoretto” del Pnrr? Per concludere, non ho risposte o soluzioni, ma solo domande e dubbi… E il grande timore è che anche questa volta vedremo un bel buco nell’acqua, i finanziamenti andranno persi, o peggio ancora i soldi finiranno a qualcun altro nella migliore tradizione italiana (e genovese).

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