Da gennaio viene somministrato anche in Italia, ma dagli Usa ora arriva uno nuovo studio sull’antivirale Molnupiravir (Merck), tra i primi farmaci messi a punto per contrastare il Covid. Secondo l’analisi il composto riduce la necessità di interventi respiratori e di visite d’urgenza per i pazienti con Covid in forma lieve, ma ad alto rischio di progredire verso una forma grave di malattia. Lo studio è stato pubblicato sugli Annals of Internal Medicine e condotto da Matthew Johnson, della Merck & Co. Tra gli autori dello studio c’è anche Matteo Bassetti, del Policlinico San Martino e Università di Genova.

Si tratta di un’analisi secondaria dei dati raccolti nell’ambito dello studio clinico MOVe-OUT che ha rilevato, dunque, ulteriori benefici, secondo gli autori, dei clinici di Molnupiravir anche per i partecipanti non ospedalizzati con Covid da lieve a moderato e fattori di rischio per la progressione verso la malattia grave.

I partecipanti trattati hanno avuto una minore necessità di interventi respiratori e un minor numero di visite per sintomi acuti correlati alla malattia, rispetto a quelli del gruppo placebo. Lo studio clinico ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza dell’antivirale nel prevenire l’ospedalizzazione o la morte in pazienti Covid ad alto rischio. I partecipanti che hanno ricevuto l’antivirale sono guariti più in fretta, hanno mostrato una maggiore riduzione della carica virale media rispetto a quelli del gruppo placebo. Inoltre, i ricercatori hanno riscontrato che i partecipanti che hanno ricevuto il farmaco hanno mostrato una più rapida normalizzazione del quadro clinico, con miglioramenti osservati al terzo giorno di terapia. Gli interventi respiratori, le visite per sintomatologia acuta correlate al Covid erano meno frequenti nei partecipanti trattati con molnupiravir rispetto a quelli trattati con placebo. Complessivamente, questi risultati suggeriscono, secondo gli autori, che l’antivirale potrebbe avere benefici per i pazienti e per il sistema sanitario che vanno oltre i benefici già presentati dallo studio MOVe-OUT.

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