La siccità non fa sconti nemmeno ad uno dei più importanti affluenti del Po, la Sesia. Nei pressi di Vercelli la portata è drasticamente ridotta, con gli argini che sembrano muraglioni e l’acqua che scorre bassa attraverso larghi spiaggioni. Nel letto del fiume si scorgono alcuni blocchi di mattoni rossi. Ad un occhio inesperto probabilmente non dicono nulla, ma Dario Gaviglio, del Centro Studi Vercellae – Gruppo archeologico Piemonte Orientale, è riuscito a dare un senso alla presenza di quei resti. Si tratterebbe di reperti archeologici riconducibili a un ponte e a bastioni difensivi di epoca medievale. Non una vera e propria scoperta, i resti erano infatti già stati individuati in alcuni punti dagli studiosi del centro, ma le continue modificazioni del fiume, dovute a piene e siccità, favoriscono il ritrovamento di nuovi blocchi che possono aiutare a ricostruire parte della storia di questi luoghi. Il ritrovamento è stato segnalato alle autorità competenti, con l’intento di poter tutelare i reperti.

Articolo Precedente

La siccità mette in difficoltà le campagne del Milanese: “Chicchi non si sono sviluppati per la mancanza d’acqua. Raccolto compromesso”

next
Articolo Successivo

Clima, l’agonia del ghiacciaio Indren nelle immagini dal drone. Le Alpi sono già in una situazione da estate inoltrata: caldo e siccità

next