La campagna elettorale in vista del ballottaggio per le presidenziali francesi entra nel vivo. La candidata del Rassemblement National Marine Le Pen ha illustrato alla stampa il suo programma diplomatico e di politica estera. E ha detto chiaramente che, se sarà eletta presidente al posto di Emmanuel Macron, spingerà per un “riavvicinamento strategico tra la Nato e la Russia non appena la guerra russo-ucraina sarà conclusa e risolta da un trattato di pace”. Presentando il suo progetto ha detto che questo “è nell’interesse della Francia e dell’Europa, ma credo anche degli Stati Uniti che non hanno alcun interesse nel vedere emergere una stretta unione tra Cina e Russia”.

In queste ultime settimane Le Pen ha cercato in tutti i modi di far dimenticare la sua vicinanza con Vladimir Putin e soprattutto il debito da 9 milioni di euro che sta rimborsando ad un creditore russo. Seppur condannando la guerra di Putin in Ucraina, si è però mostrata contraria alle sanzioni adottate dall’Europa e dall’Occidente. Nel 2017, la candidata del Rassemblement National venne ricevuta con tutti gli onori al Cremlino da Vladimir Putin. “Le politiche che rappresento – disse in quello stesso anno – sono le stesse politiche rappresentate da Trump e da Putin”. Proprio la vicinanza con Mosca di Le Pen è stata oggetto di contestazioni in questi giorni di campagna: oggi una manifestante si è presentata in sala con un cuore di cartone sul quale erano stampati i volti della leader francese e Putin. La ragazza, come dimostrano i video girati dai cronisti, è stata placcata e trascinata mentre era tenuta per le mani e i piedi da due uomini del servizio d’ordine del Rassemblement National.

Sempre parlando delle sue proposte per la politica estera, Le Pen ha anche detto di voler rilanciare il dibattito su un possibile allargamento del numero di membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Per ridare una certa legittimità al Consiglio di sicurezza, rilancerò l’idea di ampliare la lista dei suoi membri permanenti”, ha dichiarato. Come nuovi membri permanenti potenziali, Le Pen ha citato l’India, ma anche “un rappresentante dell’Africa o del Sudamerica”. L’organo esecutivo dell’Onu conta attualmente 15 membri permanenti con diritto di veto. I dieci altri membri vengono eletti per due anni dall’Assemblea Generale dell’Onu. Nella sua visione della politica estera, Le Pen si dice favorevole ad un “concerto delle nazioni” piuttosto che una “presunta ‘comunità internazionale’ o ‘governance mondiale’, pura utopia, se non travestimento dell’egemonia esercitata da una o due superpotenze”, ha protestato.

Infine Marine Le Pen ha parlato della crisi climatica e ha detto chiaramente che “non sarà una priorità” in caso di vittoria. Ma Le Pen non intende uscire dall’accordo di Parigi del 2015. “Sono favorevole all’orientamento di questo accordo, dato che intendo abbandonare il più possibile i combustibili fossili per il nucleare civile”, ha concluso.

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