Quando in Ucraina è cominciata la guerra nettissima è stata la condanna che ho espresso nei confronti di Putin, che quella guerra l’ha cominciata. Un criminale lo abbiamo definito. A distanza di 45 giorni, per come si stanno comportando, devo dire che i criminali mi sembrano molti di più, a partire da Biden, Draghi e i vari altri dirigenti dell’Unione Europea e della Nato. E’ infatti evidente che tutti questi signori vogliono la guerra e non cercano in alcun modo la pace, una tregua, un cessate il fuoco…

La scelta della guerra ha portato gli Usa e i suoi alleati a bocciare nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la proposta della Russia relativa ai corridoi umanitari. Eppure era un’occasione per mettere la Russia davanti alle sue responsabilità, per incalzarla se si voleva davvero salvaguardare l’incolumità della popolazione e aprire un confronto finalizzato ad un cessate il fuoco. Che poi la proposta russa di fare una Commissione d’inchiesta Onu sulla mattanza di Bucha non sia stata nemmeno presa in considerazione dagli Usa e dai suoi alleati la dice lunga come l’obiettivo non sia l’accertamento della verità ma piuttosto l’utilizzo dei morti a fine di propaganda per alimentare l’odio e poter fare altri morti.

Questo uso dei morti non per cercare la fine del conflitto ma per alimentare la guerra e la propaganda bellicista è l’aspetto più disgustoso di tutta la vicenda. Così, in questi giorni, sull’onda della propaganda fondata sull’uso dei morti ammazzati, non si parla più di negoziati e il ministro di Zelensky chiede tre cose: armi, armi, armi.

Questo significa che la guerra l’ha cominciata Putin e che gli altri la vogliono proseguire. E’ una guerra per procura, che una parte del popolo ucraino, armato dalla Nato, combatte per conto dell’Occidente contro i russi e un’altra parte del popolo ucraino. Il dato che accomuna tutte le parti è quello della volontà di proseguire la guerra: fino alla vittoria! Come nelle migliori tradizioni dei macellai di tutte le ere e di tutti i continenti.

Da questo punto di vista Draghi manifesta una volta di più il suo tasso di nichilismo: da banchiere centrale ha ridotto alla fame il popolo greco in nome delle ferree leggi dell’economia e adesso, in nome della subalternità agli Usa ci invita a spegnere i condizionatori. Non dobbiamo scegliere tra pace e condizionatori ma tra guerra e condizionatori

Bisogna dire forte e chiaro che noi, come singole persone e come umanità, non siamo chiamati a scegliere tra Putin e Biden: pari sono e sono dei criminali. La vera scelta è da che parte stai tra la guerra e la pace, tra il fornire le armi e cercare la trattativa, tra lo sparare e il far tacere le armi. Questa guerra non può essere vinta ma solo interrotta, fermata, perché più va avanti e più produce odi e disastri, per il popolo ucraino come per tutti i popoli. Perché le guerre le pagano i popoli e gli unici che si arricchiscono sono i produttori di armi, quelli a cui Draghi ha abbassato l’Iva…

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