Terry Wayne Wallis, l’uomo risvegliatosi dal coma dopo 19 anni, è morto martedì scorso a Searcy (Arkansas), all’età di 57 anni per cause non dichiarate. La sua storia colpì i giornali di tutto il mondo. L’uomo, infatti, nel 1984 fu protagonista di un brutto incidente: la macchina nella quale viaggiava insieme a un amico precipitò in un torrente. L’amico perse la vita, lui diventò paraplegico, ed entrò in coma irreversibile. Dopo vent’anni, poi, improvvisamente il miracolo.
Nel giugno del 2003 l’uomo aprì gli occhi, pronunciando la parola “Mamma” e chiedendo una “Pepsy”, la sua bibita preferita. Da quel momento riprese a parlare, come se non se ne fosse mai andato via. Emozionata, allora, la reazione della moglie Sandi che disse: “È stato difficile affrontarlo. È stata dura realizzare che era proprio l’uomo che avevo sposato”. Felice anche la mamma, che dichiarò alla stampa: “Non potrei dirvi il mio primo pensiero, sono semplicemente caduta sul pavimento. È un miracolo”.
La storia di Terry ha ricordato a tanti quella di Rip van Winkle, protagonista di un racconto dello scrittore inglese Washington Irving. L’uomo, dopo una discussione con la moglie, si ripara sulla montagna, dove incontra degli uomini strambi, forse dei fantasmi. Con loro gioca e beve, fino a cadere, stremato, a terra. Si addormenta profondamente per poi risvegliarsi dopo venti anni, trovando un mondo, ormai, tutto cambiato. Proprio come Terry Wayne Wallis.