Ascoltare la musica, vedere la musica, raccontare la musica. Double Rock, il programma ideato da Duccio Forzano con la regia di Matteo Forzano, disponibile ogni giovedì, dal 24 marzo, in esclusiva su www.tvloft.it, è un percorso guidato in 5 puntate attraverso cinquant’anni di storia del rock, un lungo viaggio che parte dagli anni Cinquanta e arriva ai giorni nostri, illustrato da canzoni e parole. In ogni puntata Ernesto Assante e Gino Castaldo ci faranno entrare in una sorta di macchina del tempo che permette di viaggiare a ritroso e riscoprire, in una serie di ascolti guidati, l’evoluzione di un genere musicale, il rock, che non è mai stata soltanto musica, ma che ha rappresentato sogni e passioni, idee e progetti, immagini e avventure di diverse generazioni di giovani.

Ernesto Assante e Gino Castaldo, accompagnati dal vivo dalla band diretta da Mark Hanna, proporranno il racconto di temi e personaggi leggendari del rock, con vicende e aneddoti. Guideranno il pubblico nell’ascolto di canzoni che fanno parte della storia della musica, ma anche della vita di noi tutti: canzoni che si legano a doppio filo alle nostre esperienze, o che sono esse stesse delle esperienze fondamentali, storie che parlano di noi, delle nostre paure, dei nostri sogni e dei nostri desideri. Racconteranno anche momenti, personaggi, fenomeni che prefigurano il futuro o che illuminano il presente, che contengono delle storie importanti quanto quelle scritte nei libri che amiamo di più o nei film che vedremmo volentieri milioni di volte. In una sola parola il “rock”, che non è uno stile o un genere, ma un modo di fare le cose, di vedere il mondo, di vivere la vita.

IL ROCK
Il racconto della genesi e il mood del rock. Assante e Castaldo ci accompagnano, con il supporto della band di Mark Hanna, tra gli esordi del rock e i capolavori che hanno reso immortale questa “attitudine” musicale.

LA STRADA
È stretto il nesso tra alcuni dei brani più conosciuti della storia del rock e il tema della strada, del viaggio e della ricerca. L’esigenza di muoversi sta proprio nel DNA dell’America, dove gli uomini si muovono continuamente. E con loro si muovono le idee e la musica. La strada del rock è un totem, un verbo; e i suoi viaggiatori sono viaggiatori dell’anima e della mente.

FREEDOM/PEACE
Il concetto di libertà è, in tutte le sue accezioni, implicito nel rock. E nonostante il rock sia energia, fuoco e fiamme, non c’è stato “genere” musicale che abbia cantato meglio la pace: brani come Blowin’ in the Wind di Bob Dylan, Imagine di John Lennon con il suo potere incantatorio, la combattiva Get up stand up di Bob Marley o Gimme Shelter dei Rolling Stones con la protesta contro la guerra.

LA NOTTE
Il luogo temporale del rock è la notte, eredità che proviene dal jazz, che si fa solo di notte. La notte diventa un luogo di libertà e di luci negli anni ’60 che portano liberazione sessuale, politica e dei costumi. Nasce la “club culture” e gli animali notturni del rock trovano la casa dove poter vivere, sognare, riflettere su sé stessi e divertirsi, infrangendo le convenzioni.

LA RIBELLIONE
Ribellione o Rivoluzione? Senz’altro il rock ha avuto momenti di lunga ribellione ma è anche una forza rivoluzionaria. Se i veri ribelli sono gli Stones che hanno usato le vecchie regole della musica per creare qualcosa di nuovo, i veri rivoluzionari sono i Beatles che hanno cambiato radicalmente le regole della musica, lasciando una traccia indelebile nel tempo. E ancora Bob Dylan, che si ribella al suo mondo “folk”, David Bowie ‘il ribelle con stile’ e Johnny Cash, ribelle nato. Sullo sfondo il mondo degli anni ’60, con la rivoluzione del ‘68.

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