“La musica è la mia arma e salverà il mondo”. Evgeny Khmara è un compositore e pianista ucraino e dopo una carriera sin qui costellata di successi, adesso il suo orizzonte prossimo è suonare per i connazionali che soffrono in fuga dalla guerra. Con una tastiera presa in prestito ha deciso di simulare un concerto nell’androne principale della stazione ferroviaria di L’viv (Leopoli), nel cuore del drammatico via vai tra sfollati in arrivo dalle zone bombardate e altri in fuga verso la Polonia. Lo ha fatto nel giorno del suo 34esimo compleanno. Lui stesso vittima degli attacchi della prima ora. Lo abbiamo incontrato e intervistato: “All’alba del 24 febbraio scorso sono stato svegliato da un boato, era l’inizio dell’attacco militare – racconta -. Ho raccolto i miei due bambini piccoli e con mia moglie abbiamo provato a scappare, ma le esplosioni erano in corso per cui siamo tornati indietro. Ho visto con i miei occhi gli aerei russi con le sigle KA52. Per tre giorni ci siamo nascosti nei sotterranei e poi il 26 febbraio siamo riusciti a fuggire per arrivare fino a L’viv”. Nel frattempo nella città più a occidente dell’Ucraina sono arrivati centinaia di migliaia di sfollati: “Ogni giorno faccio concerti per loro, sia online che andando nei siti dove le persone sono accolte, nelle chiese, nelle scuole e così via” aggiunge Khmara, che poi ringrazia l’Occidente e l’Italia per il supporto: “Cari italiani, stateci vicino. Dovete sapere la verità su cosa sta facendo la Russia nei confronti della nostra gente. Grazie per l’aiuto, è importante per noi”.

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