Il medico è uno “strumento fondamentale della democrazia del Bene, garante di quei diritti che rappresentano il Bene per ogni persona”. Queste le parole di Filippo Anelli, presidente di Fnomceo (la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici), nel suo discorso alla 2° Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato dedicata alla memoria di Gino Strada, fondatore di Emergency, “per aver incarnato nella sua vita e nella sua attività professionale, proprio il rispetto della dignità di ogni uomo come espressione del riconoscimento dei diritti umani che appartengono ad ogni persona”. Anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha voluto omaggiare il medico definendolo “un medico del nostro Paese” ma anche “medico del mondo”. “Credo che il suo messaggio abbia una straordinaria potenza in questo tempo che stiamo vivendo perché, nell’impegno di una vita di Gino Strada, c’è il senso dell’universalità del nostro Servizio sanitario nazionale, l’universalità delle cure”, conclude il ministro.

“Prima la salute”. Questo invece lo slogan scelto per la giornata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, la cui presidente Teresa Calandra spiega che questi due anni “hanno fatto emergere chiaramente l’imprescindibile valore delle professioni sanitarie e delle specifiche competenze di ognuna, competenze di cui abbiamo bisogno e di cui non è possibile fare a meno”. “Tra coloro che non si sono mai fermati e hanno contribuito quotidianamente a difendere il diritto alla salute dei cittadini sono gli oltre 220.000 iscritti agli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione”.

“Da quando il nostro Paese è stato duramente colpito dall’insorgere, repentino e inatteso, di una emergenza sanitaria di così vasta portata, gli operatori di tali categorie si sono trovati all’improvviso in prima linea a fronteggiare un nemico per molti versi sconosciuto. È grazie alla loro preparazione professionale e al loro spirito di sacrificio che è stato possibile arginare il rischio di perdite ancor più ingenti di quelle, già dolorosissime, che abbiamo dovuto patire”. Queste le parole che il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha voluto esprimere a distanza di due anni dalla scoperta del “paziente uno” a Codogno. “Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza difficile e dolorosa ed avere la determinazione nel perseguire un modello di sanità pubblica all’avanguardia che è indispensabile pilastro di uno Stato democratico. Un sistema che deve contare su risorse umane e finanziarie adeguate non solo ad affrontare le emergenze ma soprattutto a fornire ogni giorno quei servizi essenziali per una piena tutela del diritto alla salute, anche quella mentale di cui si è occupato recentemente il Parlamento, e per la garanzia dei principi costituzionali di uguaglianza e solidarietà”. Così invece il presidente della Camera, Roberto Fico, in un messaggio in occasione della Giornata.

Anche Papa Francesco ha voluto ricordare la celebrazione al termine dell’Angelus in piazza San Pietro: “Oggi dobbiamo ricordare tanti medici, infermieri, sanitari che stanno vicino agli ammalati e li curano, li fanno sentire meglio, li aiutano: nessuno si salva da solo”. Il Pontefice ha poi concluso il discorso con un applauso dalla finestra, accompagnato da quello della piazza dei fedeli.

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