“Sono 11 le squadre dei Nas (Nuclei antisofisticazione e sanità, ndr) impegnate nei controlli a campione su farmacie e punti tamponi in tutto il Nord Italia, e sono tenute a controllare l’identità delle persone che si sottopongono al test, essendo un trattamento sanitario che si conclude con un referto”. A dirlo al giornale Radio Rai è il comandante del gruppo tutela della salute dei Carabinieri di Milano, Salvatore Pignatelli. “Abbiamo constatato – riporta – che a volte per questioni di rapidità non veniva riscontrata l’identità della persona, e questo si prestava ad abusi: c’era chi si presentava con la tessera sanitaria di altri. Tra gli abusi possibili quello di sottoporre a tampone persone positive con più tessere sanitarie in diverse farmacie, per far emettere Green pass a nome di soggetti non immunizzati” con un successivo tampone negativo che attesta una finta guarigione.

Pignatelli spiega però che c’è stata la massima collaborazione da parte delle farmacie: “I punti tampone bloccati sono pochi, e non per ragioni dovute alla truffa dei falsi positivi”. Il servizio è stato deciso dopo l’aumento di casi di positivi che si sono presentati con il codice fiscale di amici e conoscenti no vax in modo da fare risultare anche loro positivi e successivamente guariti.

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