“Voglio essere chiaro: il Movimento 5 Stelle in Aula voterà contro chi vuole mettere i bastoni tra le ruote all’operato della magistratura sui casi Renzi e Cesaro“. Il giorno dopo il voto della Giunta per le immunità del Senato rispetto al caso Renzi-Open, in cui i componenti del M5s si sono astenuti, il leader Giuseppe Conte torna sulla vicenda con un post su Facebook per chiarire che “sulla questione morale non esistono astensioni” e che i Cinquestelle rispetto a questi temi sono e saranno “sempre irreprensibili“.

Martedì a Palazzo Madama la Giunta per le immunità ha approvato la relazione della senatrice Fiammetta Modena (Forza Italia) che nella seduta del 16 novembre aveva concluso per “l’opportunità che la Giunta proponga all’Assemblea la proposizione nei confronti della competente autorità giudiziaria di un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale” rispetto al caso Renzi-Open. A favore si è espresso tutto il centrodestra insieme a Italia viva (14 senatori), mentre i quattro membri di Pd e Movimento 5 stelle si sono astenuti, spiegando di non avere abbastanza materiale a disposizione per esprimersi.

“I politici non possono approfittare dell’immunità per ritagliarsi privilegi rispetto ai cittadini di fronte alla magistratura”, vuole ribadire oggi Conte. E, prosegue, per il M5s “l’etica pubblica non è una merce negoziabile e riteniamo doveroso che i rappresentanti delle Istituzioni – al pari dei cittadini e, anzi, ancor più dei cittadini – chiariscano le proprie posizioni dinanzi alla magistratura e si assumano le conseguenti responsabilità. È un nostro imperativo morale, un principio cardine della nostra azione politica quotidiana”, sottolinea ancora l’ex premier.

“I politici devono difendersi ‘nei processi’ non ‘contro i processi’. Il Movimento, come già ieri sera ho chiarito, non è affatto diventato distratto o meno rigoroso su temi così importanti, identitari e caratterizzanti”, continua Conte. “Sgombero quindi il campo da ogni dubbio: su questi temi siamo stati, siamo e saremo sempre irreprensibili. Siamo quelli dello Spazzacorrotti, dei correttivi a una riforma della Giustizia che rischiava di aprire a larghe sacche di impunità; siamo quelli che hanno allontanato dal Governo rappresentanti politici che avrebbero potuto offuscare parole come legalità, trasparenza, etica pubblica. Insomma, gli atti, i fatti e le nostre scelte parlano per noi. E continueranno a parlare”, conclude Conte.

Cosa è stato votato martedì Il 7 ottobre scorso Renzi si era rivolto per lettera alla presidente dell’assemblea Elisabetta Casellati chiedendo di tutelare le proprie “prerogative costituzionali” che considera violate dai pm di Firenze che lo indagano per finanziamento illecito ai partiti: secondo l’ex premier, i magistrati avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione preventiva al Senato per sequestrare la corrispondenza telematica (come le chat whatsapp e le mail) di altre persone (non coperte dall’immunità parlamentare) che hanno avuto scambi con lui. Renzi sostiene in particolare che il sequestro delle chat Whatsapp con l’imprenditore Vincenzo Manes e delle mail scambiate con Marco Carrai fosse un modo indiretto per intercettare lui: una tesi sposata dalla relatrice e approvata appunto dalla Giunta per le immunità grazie all’asse centrodestra-Italia Viva.

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