Due dosi di vaccino anti Covid non bastano a proteggere dal contagio con la nuova variante Omicron. La mutazione, rilevata per la prima volta in Sudafrica, sta dilagando a Londra e lo scenario è che nelle prossime settimane possa soppiantare Delta. Ed è proprio dal Regno Unito che arriva lo studio. A essere più a rischio rispetto a altre varianti sono anche i guariti secondo l’analisi condotta da ricercatori dell’Università di Oxford e pubblicati sul server di prestampa MedRxiv.

La ricerca fa emergere come Omicron abbia il potenziale per portare un’ulteriore ondata di infezioni, anche tra persone già vaccinate, sebbene non vi siano prove di un aumento di malattia grave o decessi. Anche se è proprio di queste ore la dichiarazione del ministro della Salute inglese, Sajid Javid, sull’andamento della diffusione per cui “ricoveri e decessi aumenteranno drasticamente”.

Tuttavia, l’efficacia nella protezione dal contagio, suggeriscono gli autori, è potenziata da una dose di richiamo. Utilizzando campioni di sangue di individui che avevano ricevuto due dosi dei vaccini Oxford-AstraZeneca o Pfizer-BioNTech e un isolato di virus vivo, i ricercatori hanno dimostrato una sostanziale diminuzione dei titoli neutralizzanti, ovvero la misura del livello di anticorpi neutralizzanti generati in risposta alla vaccinazione contro o all’infezione da Covid. Questi risultati sono in linea con i dati pubblicati di recente dalla UK Health Security Agency, che mostrano una ridotta efficacia di due dosi di questi vaccini contro la malattia sintomatica a causa della variante Omicron rispetto a Delta.

“Sebbene non ci siano prove di un aumento del rischio di malattie gravi o di morte dovute al virus tra i vaccinati, dobbiamo rimanere cauti, poiché un numero maggiore di casi continuerà a rappresentare un onere considerevole per i sistemi sanitari”, aggiunge Matthew Snape, professore di pediatria e vaccinologia all’Università di Oxford, coautore dello studio. Questi dati, aggiunge “sono solo una parte del quadro” perché parlano solo degli anticorpi neutralizzanti dopo la seconda dose, ma non ci parlano dell’immunità cellulare. Non abbiamo ancora valutato l’impatto di un richiamo, che sappiamo aumenta significativamente le concentrazioni di anticorpi – conclude Snape – ed è probabile che questo porterà a una maggiore potenza contro la variante Omicron”.

Articolo Precedente

Booster con Moderna, Perno: “Sicurezza ed efficacia identiche a Pfizer”. E tre dosi diverse? “La vaccinazione Arlecchino è una bella cosa”

next
Articolo Successivo

“Così il lievito di birra può produrre farmaci antitumorali e antidiabetici”: il nuovo studio dell’Università di Stanford

next