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Omicron, il monitoraggio del Centro europeo per la salute: “In Europa 213 casi, in Italia 10”

Fuori dallo spazio economico europeo la variante è stata riconosciuta su 693 persone distribuite in 29 Paesi. Per ora si tratta di asintomatici o di pazienti che hanno accusato sintomi lievi. L’Ecdc precisa però che i dati "dovrebbero essere valutati con cautela in quanto il numero di casi confermati è troppo basso per capire se lo spettro clinico della malattia di Omicron differisce da quello delle varianti precedentemente rilevate"
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Al 6 dicembre sono stati confermati altri 30 casi di Omicron nell’Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See). Emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, sulla nuova variante di Sars-Cov-2. I nuovi casi portano il totale complessivo a quota 213 contagi da Omicron confermati finora nell’area, segnalati da 18 Paesi. L’Italia per il momento si ferma a 10. L’ultimo è stato riscontrato in Sardegna, dal laboratorio di Microbiologia e virologia dall’Aou di Sassari, che ha analizzato il tampone di un passeggero del volo Roma-Alghero arrivato domenica scorsa nell’Isola, di ritorno da un viaggio in Sud Africa.

I casi di Omicron individuati sono così suddivisi: Austria (11), Belgio (9), Repubblica Ceca (1), Danimarca (32), Finlandia (7), Francia (25), Germania (15), Grecia (1), Islanda (12), Irlanda (1), Italia (9), Paesi Bassi (18), Norvegia (19), Portogallo (34), Romania (2), Spagna (7), Svezia (7) e Lettonia (2). Quest’ultima è la più recente fra i Paesi che hanno intercettato la variante. Ecdc ricorda che “sono attualmente in corso indagini su numerosi casi probabili in diversi Paesi“. Tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni risultano asintomatici o lievi. Finora non sono stati segnalati decessi, conferma l’Ecdc, pur precisando che “questi dati dovrebbero essere valutati con cautela in quanto il numero di casi confermati è troppo basso per capire se lo spettro clinico della malattia di Omicron differisce da quello delle varianti precedentemente rilevate”. La Finlandia, inoltre, “ha segnalato casi con anamnesi che riportavano viaggi all’interno dell’Ue/See (Svezia)”. Resta in ogni caso in questo momento maggioritaria la quota di contagi correlati a contatti che hanno fatto viaggi verso quelle aree che per prime hanno segnalato Omicron. “Sulla base di fonti disponibili pubblicamente e limitate – riferiscono gli esperti Ecdc – la maggior parte dei casi confermati ha un legame epidemiologico con persone che hanno una storia di viaggi in Paesi africani, o con alcuni di quelli che hanno preso voli in coincidenza in altre località tra l’Africa e l’Europa”.

Fuori dell’Ue/See sono stati segnalati 693 casi di Omicron da 29 Paesi: Argentina, Australia, Botswana, Brasile, Canada, Cile, Hong Kong, Ghana, India, Israele, Giappone, Malesia, Maldive, Messico, Nepal, Nigeria, Arabia Saudita, Senegal, Singapore, Sudafrica, Corea del Sud, Sri Lanka, Svizzera, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Usa, Regno Unito, Zambia e Zimbabwe. Complessivamente, a livello globale ci sono stati 905 casi confermati, segnalati da 47 Paesi.

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