AstraZeneca ha firmato i primi contratti a scopo di lucro per il suo vaccino contro il Covid-19, sviluppato insieme all’università di Oxford. Sinora il gruppo farmaceutico anglo svedese aveva scelto di rinunciare agli utili sul farmaco mentre la pandemia era corso, questa clausola era peraltro alla base dell’accordo di collaborazione con i laboratori universitari. A dare conto della svolta e il quotidiano britannico Financial Times spiegando che la casa farmaceutica si attende ora una “modesta reddittività” dal farmaco che dovrebbe via via crescere con i nuovi ordini. Astrazeneca continuerà a essere venduto a prezzo di costo nei paesi in via di sviluppo. L’azienda ha giustificato la sua decisione spiegando che da una fase pandemica la malattia si è evoluta in fase endemica.

Il vaccino Astrazeneca che sfrutta una tecnologia diversa rispetto a Pfizer e Moderna rimane in ogni caso meno costoso e più facile da trasportare rispetto ai farmaci dei concorrenti statunitensi. Ritardi nelle forniture e dubbi su alcuni possibili effetti collaterali hanno tuttavia indotto Stati Uniti ed Europa a privilegiare . La quota di mercato di vaccino Pfizer in Europa è salita dal 70 all’80%. Il gruppo statunitense che ha sviluppato il farmaco insieme alla tedesca BioNtech ha recentemente, di nuovo, rivisto al rialzo le sue stime sui ricavi garantiti dal vaccino.

AstraZeneca ha annunciato di stare creando un’unità di vaccini e terapie immunitarie, per riunire i suoi prodotti Covid-19 e gli altri suoi trattamenti per le malattie respiratorie virali. Nel terzo trimestre dell’anno la società ha incassato 1 miliardo di dollari grazie al vaccino contro i 13 miliardi di dollari di Pfizer e i 5 miliardi incassati di Moderna. Più in generale il gruppo anglo svedese ha registrato ricavi per 9,9 miliardi di dollari, più delle attese ma gli utili sono risultati inferiore alle pervisioni.

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