Se lo zio Jfk da presidente degli Stati Uniti d’America fece la storia pronunciando a Berlino la celebre frase Ich bin berliner – espressione di libertà in risposta alla costruzione del Muro -, lui da un palco nella capitale tedesca è diventato un guru mondiale dei no vax con queste altre parole pronunciate nell’agosto 2020: “I governi amano le pandemie per la stessa ragione per cui amano le guerre, e cioè perché possono imporre un controllo della popolazione”. Robert F. Kennedy jr, figlio di Bob e nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald, avvocato, 67 anni, sarà a Milano il 13 novembre per una manifestazione contro i vaccini organizzata dalla sua associazione, Children’s Health Defense. L’iniziativa si terrà all’Arco della Pace dalle 15. Tra i primi a rilanciarla via social Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto “Barone nero“, indagato dopo l’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla “lobby nera“. “Hanno preso di mira i nostri bambini con questo programma vaccinale che è un’impresa criminale contro i più piccoli – spiega Kennedy jr. – Li dobbiamo fermare, ci dobbiamo ribellare e lo dobbiamo fare per i nostri figli” riprendendo un concetto espresso a gran voce alle manifestazioni organizzate da Enrico Montesano. Il 16 novembre è annunciata l’uscita di un suo libro, The Real Anthony Fauci: Bill Gates, Big Pharma, and the Global War on Democracy and Public Health.

“Un uomo eccezionale, vera bandiera e simbolo della lotta per la libertà e l’autodeterminazione” lo descrive il Comitato Liberi Cittadini Milano, parlando sui social dell’appuntamento milanese. Prima della manifestazione di sabato, di cui gli organizzatori sottolineano il carattere pacifico, l’erede Kennedy terrà una conferenza stampa in un albergo milanese. “Kennedy – si legge sul sito dell’associazione – espone la frode e il profitto spudorato della mafia medica con sede negli Stati Uniti che opera una morsa sulla salute pubblica globale attraverso la risposta alla pandemia”. Ospite di Non È L’Arena, su La7, Kennedy Jr. aveva detto tra l’altro che “il problema è che la risposta alla pandemia non è stata medica. È stata una risposta militarizzata e monetizzata. Parte di questa risposta è stata quella di chiudere il dibattito, di censurare la libertà di parola. Chiunque metta in discussione queste politiche viene punito, censurato, emarginato e vilipeso. E penso che questo contribuisca alla polarizzazione e alla sensazione che stiamo perdendo le nostre democrazie”.

Le posizioni scettiche del terzogenito di Bob Kennedy sui vaccini sono note da tempo, da prima della pandemia da Covid. E già dal 2019 gli altri figli di Bob Kennedy, Kathleen Kennedy Townsend (ex vice governatore del Maryland) e Joseph P. Kennedy II (ex deputato del Massachusetts), e la nipote Maeve Kennedy McKean (direttore esecutivo dell’università di Georgetown per le Global Health Initiatives) avevano preso le distanze dalle uscite del fratello: “Bobby è un outsider nella famiglia Kennedy – avevano detto – E’ nostro fratello e zio, ma la sua posizione sui vaccini è tragicamente sbagliata e pericolosa”. In quel periodo negli Stati Uniti si stava registrando la più vasta epidemia di morbillo dal 2000. “Siamo orgogliosi – aggiunsero – della storia della nostra famiglia come sostenitori della salute pubblica e promotori di campagne di immunizzazione per portare vaccini salvavita negli angoli più poveri e remoti dell’America e del mondo. Su questo tema, Bobby è un’eccezione nella famiglia Kennedy”. Il padre dei tre Robert Kennedy sr, senatore democratico ucciso nel 1968 in un attentato nel pieno della corsa alla Casa Bianca, con il fratello John F. Kennedy, si impegnò per l’approvazione e la diffusione dei primi vaccini contro le malattie infettive.

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