Nuovi rialzi in vista per benzina e diesel con il prezzo del petrolio che continua a salire. Il Brent, petrolio del mare del Nord che funge da riferimento per i 2/3 degli scambi globali, “gioca” da giorni con quota 86 dollari al barile. Nell’ultimo anno il prezzo del greggio è raddoppiato. Tuttavia il costo del petrolio incide in Italia solo per un terzo del prezzo finale dei carburanti. Il resto è composto da accise, imposte con un ammontare fisso, e dall’Iva del 22% che, a sua volta, cresce con il salire del costo materia prima. Secondo calcoli de Ilfattoquotidiano.it tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno il gettito Iva da carburanti è salito di mezzo miliardo di euro. La media dei prezzi della benzina in modalità self service è, stando alle ultime rilevazioni ufficiali, di 1,728 euro al litro. Il gasolio si attesta a 1,588 euro al litro. Si segnalano però casi di distributori che hanno già superato i 2 euro al litro per la benzina.

Secondo le stime di Unione consumatori un pieno costa oggi 13 euro in più rispetto ad inizio anno. Il fenomeno dei rincari dei carburanti legati al greggio colpisce ovunque, seppur con intensità di forza variabile. Moltiplicata in caso di alta tassazione, smussata nella situazione opposta. La Francia sta studiando ad esempio delle “misure di protezione” a sostegno dei cittadini, nel caso in cui i prezzi del carburante dovessero continuare ad aumentare “nel tempo”, come già fatto per gas ed elettricità. “Ci sono diverse opzioni possibili: c’è la questione del calo delle tasse, ma non è ancora di attualità, ci può essere la questione di un aiuto specifico per le famiglie che hanno più bisogno” : è quanto annunciato oggi dal portavoce del governo, Gabriel Attal.

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