In queste ore ho ricevuto una lettera da una collega. Una di quelle (poche) che non è voluta stare zitta ma ha desiderato almeno esprimere il suo sdegno. Potevo scegliere di non dare spazio a questa storia perché è una delle tante, non è niente di nuovo. Proprio mentre pensavo a questo mi sono accorto che ormai, purtroppo, ci siamo abituati allo scempio della Scuola pubblica, alla distruzione anno per anno della normalità. Ho deciso di pubblicarla qui perché non possiamo essere indifferenti. L’indifferenza uccide.

***

Caro ministro,
come ben saprà, il 13 settembre in Lombardia gli studenti sono tornati a scuola.

Non tutti, però.

Marco, 7 anni, per circa un mese è dovuto rimanere a casa con la sua mamma.
Questo perché Marco soffre di una grave forma di autismo e necessita di un’insegnante di sostegno completamente dedicata a lui che lo segua in ogni istante della vita scolastica, dalla didattica, all’intervallo, alla mensa.

In realtà una maestra per Marco ci sarebbe stata fin dal primo giorno ma non ha potuto essere convocata, perché inserita in una graduatoria dalla quale non può cancellarsi. Per lei non c’è spazio tra le mad, le cosiddette messe a disposizione.

L’anno scorso è stato possibile, per far fronte all’emergenza Covid, trovare una soluzione fin dal primo giorno. Quest’anno no. Purtroppo chi è stato inserito in graduatoria non ha potuto per settimane essere convocato.

Nessuno ha pensato che per Marco sarebbe stato opportuno rimanere con la sua maestra. E le dirò di più, caro ministro. Il fatto che la relazione tra Marco e la sua insegnante sia andata a buon fine, è frutto del caso. Marco ha incontrato per la prima volta la maestra alla fine del primo quadrimestre e non l’aveva mai vista prima; lei non sapeva nulla di lui, se non qualche sommaria informazione ricevuta dalla mamma e dalla precedente insegnante.

Questa maestra non è nemmeno specializzata nel sostegno, ma non era disponibile nessun insegnante specializzato, quindi era stata assunta. Marco le voleva bene e, essendo autistico, per lui sarebbe stato fondamentale averla ancora come punto di riferimento a scuola.

Signor Ministro, la scuola inizia da decenni nel mese di settembre… è così complicato procedere con le nomine degli insegnanti a giugno? Ed è davvero impossibile promulgare norme che pongano al primo posto il benessere degli alunni, soprattutto se disabili?

I bambini come Marco sono tantissimi: ci si pavoneggia con testi di legge e circolari ministeriali che parlano di inclusione… è questa l’inclusione, secondo il nostro sistema scolastico? E’ questo il modo in cui vogliamo occuparci dei cittadini di domani?

Negli ultimi giorni la maestra di Marco è giunta a scuola grazie a una deroga fatta tre settimane dopo l’inizio delle lezioni e che per puro caso (ovvero per il caos delle nomine), grazie ad una deroga che non avrebbe dovuto esserci, Marco ha potuto incontrare nuovamente la sua insegnante.

E’ la ruota della fortuna.

Una maestra di sostegno precaria

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