Renzi? Gli rispondo che la sua sintesi di pensiero è la speranza di chi è all’1% e ovviamente spera di avere un futuro migliore“. Così, a “Dimartedì” (La7), il leader del M5s, Giuseppe Conte, replica al senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, che in una intervista rilasciata a Repubblica ha dichiarato: “Conte è un enigma indecifrabile: cambia le proprie idee a seconda dell’interlocutore che ha davanti, dicendo tutto e il contrario di tutto. Sta ridefinendo il concetto filosofico di ipocrisia. Quanto ai 5 Stelle, sono in un cul-de-sac: se si istituzionalizzano, perdono voti; se si movimentizzano, perdono i posti; se stanno fermi, perdono tutto. È una situazione interessante”.

L’ex presidente del Consiglio dissente dal conduttore Giovanni Floris che lo definisce ‘moderato’: “Chiariamo un equivoco: io non sono affatto moderato. Negli obiettivi politici sono intransigente e radicale. Se prima il M5s era contro la corruzione e la mafia e a favore dell’etica pubblica e del principio di legalità, adesso, con me, lo sarà al 110%. La questione della moderazione dei toni è per interpretare le varie fasi storiche che si vivono. In passato, per entrare nel Palazzo – chiosa – non si poteva giocare di fioretto, il Movimento è dovuto entrare a spintoni, dando cazzotti perché nessuno lo voleva fare entrare. Ora veniamo fuori da una responsabilità di governo, da due esperienze dirette e sosteniamo Draghi. Abbiamo un orizzonte politico diverso. Ma non parlate di me come di un moderato, perché questa etichetta non mi sta affatto bene”.

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