“Un terremoto è una ferita profonda, noi non possiamo dimenticare. Ma oltre alla responsabilità della memoria, il Governo deve assumersi l’impegno dell’azione“. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, all’inaugurazione del parco della Memoria all’Aquila, in ricordo delle 309 vittime del sisma del 2009. Il riferimento è alla ricostruzione post sisma che “procede ovunque” ma con “velocità diverse tra un territorio e l’altro” con ritardi soprattutto nel “processo di ricostruzione pubblica”. Per questo “dobbiamo accelerare“, ha rimarcato Draghi, “per l’obbligo morale che abbiamo verso tutti voi cittadini”.

Il premier ha posto l’accento anche sull’importanza della ricostruzione anche per la ripresa economica delle aree del cratere. “Il terremoto del 2009 ha causato una perdita stimata in oltre 200 milioni di euro all’anno. L’11% circa del valore aggiunto complessivo dell’area, acui si sono aggiunti i danni della pandemia. Il tessuto sociale e produttivo dell’Abruzzo è rimasto vivo nonostante le tragedie e le difficoltà. Dobbiamo continuare a sostenerlo”, ha detto ancora.

Quindi il presidente del Consiglio ha commentato direttamente l’iniziativa del parco, “non un tradizionale monumento” ma “uno spazio aperto che è simbolo del vuoto lasciato da chi è morto in quella terribile notte”. “È il simbolo della vita che deve rinascere traendo forza dalla memoria di una tragedia. Oggi ci sono finalmente le condizioni per farlo“, ha concluso il presidente del Consiglio.

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