Per gli oltre 500 alunni del 54esimo circolo didattico “Michele Scherillo” di Napoli la scuola non è mai iniziata. Nel popoloso quartiere di Soccavo stamattina decine di genitori si sono dati appuntamento per protestare e per chiedere quando i loro figli potranno tornare in classe. “A giugno ci è stato comunicato che sarebbero stati effettuati dei lavori importanti per l’agibilità di alcune classi – ci spiega un genitore – avevano garantito, nero su bianco, che i lavori sarebbero terminati in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. A oggi siamo al 20 settembre e a centinaia di bambini viene negato il diritto allo studio”. I lavori, come si legge nelle varie circolari pubblicate sul sito della scuola, erano stati disposti dalla Procura di Napoli dopo alcune segnalazioni dei genitori sullo stato di alcune aule. I lavori sono iniziati a giugno ma a causa di alcuni ritardi si sono protratti oltre il termine previsto: nell’ultima circolare viene spiegato che sono quasi ultimati ma senza il sopralluogo dell’ASL e dei tecnici del Comune di Napoli non è possibile riaprire la struttura. La dirigente scolastica scrive che le sarebbe stato comunicato “in via informale” (così c’è scritto nella circolare del 17 settembre, ndr) che il sopralluogo dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Ma i genitori non si fidano. “Con la scuola chiusa per quasi due anni a causa del Covid – dice un altro genitore – non ci potevano pensare prima? Poi ci avevano garantito la riapertura il 15 e siamo costretti a manifestare per strada per chiedere quando possiamo riportare i ragazzi in classe. Noi non vogliamo la riapertura di una scuola non sicura – conclude – ma stanno lasciando a casa centinaia di bambini senza dare tempi certi sul ritorno in classe. Chiediamo una struttura che ci possa ospitare fino al termine dei lavori anche perché adesso è tardi per iscrivere i ragazzi altrove, visto che proprio per le regole anti-Covid adesso che hanno già formato le classi quasi nessuna scuola può accettare altri alunni”.

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