“Ancora una volta il problema dei trasporti viene scaricato sugli studenti e sulle scuole. A noi chiedono di fare ingressi scaglionati per alleggerire il peso sul TPL, che resta sempre con le medesime criticità, ma per noi, prevedere di volta in volta un orario per gli studenti che va dalle 10 alle 17 o altri che entrano dalle 9 alle 16, da un punto di vista didattico è una follia. Stiamo facendo i salti mortali per non far perdere giorni di lezioni ai ragazzi e più di tanto non riusciamo a fare e nel frattempo continuiamo ad avere problemi di spazi”. A dirlo al Fattoquotidiano.it è il preside del Liceo Antonio Genovesi di Napoli Vittorio Delle Donne. In città a quanto pare non è bastato il potenziamento del trasporto pubblico, annunciato in vista del ritorno a scuola (oggi previsto solo per due classi, le prime e le quinte, ndr) per evitare gli assembramenti. “Nelle ore di punta – lamentano studenti, genitori e insegnanti – si viaggia sempre uno sull’altro, sia nei treni che negli autobus. Non è cambiato niente e anche a scuola le regole sono le stesse dello scorso anno, in pratica l’unica novità è che i nostri figli sono vaccinati, così almeno siamo più sicuri”. Non va meglio nemmeno arrivati a destinazione. Oggi ad esempio in alcuni plessi del centro storico il primo giorno di scuola per molti adolescenti è iniziato con una lunga attesa all’esterno della struttura. “Mi auguro che sia così solo perché è il primo giorno e devono accogliere i nuovi studenti – ci dice un genitore che ha accompagnato la figlia – mettono regole su regole e poi fuori alle scuole c’è questo caos”. Un caos inevitabile anche secondo il dirigente Scolastico del Liceo Antonio Genovesi. “Prima l’accoglienza era un momento di condivisione che in epoca Covid chiaramente non è possibile strutturare come in passato – dice il dirigente Vittorio Delle Donne – ma questa scuola non ha gli spazi per poter fare diversamente, sono anni che chiediamo una succursale ma inutilmente e con le nuove regole non potevamo far accedere i genitori nell’androne, anche perché si creavano polemiche con chi non ha il green pass”. Quello degli spazi è un problema che riguarda diverse scuole della città. “Ci aspettavamo qualcosa in più nei mesi scorsi – ci spiega la professoressa Daniela Esposito – oggi ripartiamo con le consuete classi pollaio con alcune aule che ospitano dai 25 ai 30 studenti”.

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