Metro e autobus affollati, quasi inaccessibili nell’orario di punta, classi “pollaio” con troppi studenti, l’incubo di nuove chiusure all’orizzonte. E nuove proteste da parte del mondo studentesco all’esterno delle scuole. Questo lo scenario a Roma nel primo giorno di ripartenza dopo la pausa estiva. “Sembra non essere cambiato nulla, soprattutto sul nodo dei trasporti. Oggi ho preso la metro B ed era stracolma”, spiega una studentessa del liceo scientifico Cavour della Capitale, tra coloro che hanno deciso di manifestare in attesa della ‘prima campanella”.
Se il controllo dei green pass per docenti e personale scolastico sembra essere andato avanti senza troppi problemi, almeno in questa scuola del centro, i problemi cronici sono invece tutt’altro che risolti. “Non ci hanno ascoltato, così che scuola vogliamo creare?”, denuncia la Rete degli Studenti medi. “Il timore di nuove chiusure c’è. Per noi la Dad non era una soluzione, ma oggi non c’è alcuna certezza per il futuro”, c’è chi spiega.
E anche fuori dalla scuola media Mazzini gli scenari sono simili. Con tanto di assembramenti all’entrata, al di là degli orari scaglionati, secondo quanto stabilito dalle scuole. “Si poteva fare di più”, c’è chi rivendica tra il corpo docente. Ma c’è la convinzione che vaccino e green pass siano l’unica soluzione: “Alla Lega e alle forze politiche che protestano voglio dire: qual è la loro alternativa? Al momento non esiste”, spiega una professoressa. “Bisognerebbe estendere il green pass non solo al mondo della scuola, come è stato fatto, ma a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato e arrivare al vaccino obbligatorio“, aggiunge una collega. “Quest’anno sarà dura, c’è il timore per le varianti. Ma vaccinarsi è l’unico strumento per restare più sicuri”, è l’appello lanciato fuori dalle scuole.
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Scuola, protesta degli studenti davanti al ministero dell’Istruzione: “Così non va, servono investimenti in infrastrutture, trasporti e spazi”

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