“Adesso più che mai gli afghani hanno bisogno di noi. È fondamentale rimanere nel paese”. È questo l’appello lanciato dalla presidente di Emergency Rossella Miccio al festival “La Cura”, la tre giorni di eventi e dibattiti organizzata dalla ong a Reggio Emilia. A raccontare la situazione nella capitala afghana è il coordinatore medico dell’ospedale di Kabul Alberto Zanin: “A Kabul la situazione è più stabile che in altre parti, l’ospedale è pieno abbiamo solo 4 posti liberi” racconta Zanin mentre sullo sfondo si sentono i colpi sparati in aria “per festeggiare l’annuncio del nuovo governo”. Negli ultimi giorni, la situazione si è fatta più critica verso il Panshir. Nella notte tra venerdì e sabato, le forze talebane hanno raggiunto il villaggio di Anabah dove si trovano il Centro chirurgico e pediatrico e il Centro di maternità di Emergency. “Al momento l’attività dell’ospedale non ha subito interferenze e continua normalmente – spiegano da Emergency – finora abbiamo ricevuto un numero esiguo di feriti, ma non comunichiamo i dati esatti né la provenienza dei pazienti per evitare possibili rischi di strumentalizzazione”. Ma in Afghanistan non ci sono solo le ferite di guerra da curare. “La scarsità di accesso alle cure, specialmente per chi vive nei distretti fa sì che ci sia un alto tasso di mortalità per patologie che in Italia sarebbero curabili in maniera semplice”. Proprio per questo, come ricorda la presidente di Emergency, la priorità è quella di “garantire il funzionamento ospedali che sono pilastro fondamentale per tutta la popolazione”. Negli ultimi anni sono stati curati oltre sette milioni di afghani. “Noi continueremo a lavorare lì, ma anche in Europa per garantire a tutte e tutti diritti e cure”.

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