“Signore, ci chiedono se siamo pronti alla ripartenza.”

“Di cosa?”

“Della scuola, signore. Ha presente?”

“Vagamente. Già se ne parla? Con tutte le Olimpiadi da guardare, c’è qualcuno che pensa alla scuola?”

“Coinvolge milioni di persone, signore. Cosa rispondiamo?”

“Certo che siamo pronti, che diamine! Stiamo vaccinando. Vacciniamo senza sosta. Ci sono cecchini all’angolo di ogni strada, sui tetti anche.”

“Sì, ma i numeri…”

“Quali numeri! Non è mica l’ora di matematica, stiamo vaccinando, noi, mica pettiniamo bambole.”

“Sì, ma c’è chi dice che non basta.”

“Sul serio? E chi lo dice?”

“Mah, fronde di rivoltosi… i soliti… gli insegnanti, il mondo della scuola…”

“Vacciniamo anche loro. Green pass obbligatorio per treni, aerei, navi e professori.”

“Mica sono mezzi di trasporto, signore.”

“Trasportano cultura.”

“Può essere, ma la trasportano in classi numerose. Gli studenti sono tanti, l’insegnante è uno. Venti, venticinque persone…”

“Ancora con la matematica? Ma è una fissazione!”

“Più che altro è statistica. Dicono che bisognerebbe avere le classi più piccole.”

“Li distanziamo, che diamine!”

“Ci abbiamo provato l’anno scorso ma non è andata benissimo…”

“E allora scaglioniamo gli ingressi! Che entrino alle nove, che mangino le brioche!”

“Eh, ma bisognerebbe potenziare i trasporti, i numeri ci dicono…”

“Basta numeri!”

“E allora bisognerebbe vaccinare anche gli studenti, perché altrimenti è tutto uguale a prima!”

“Li vaccineremo! Dovranno comunque farlo per viaggiare, entrare nei locali…”

“E chi non si vaccina?”

“A chi non si vaccina, piombi su di lui la maledizione della Dad!”

“Cioè i vaccinati in classe a non copiare e i non vaccinati a casa sotto il piumone a telecamera spenta? Con tutto il rispetto non mi sembra un grande incentivo.”

“Cosa possiamo fare? Vaccinarli nell’ora di scienze? Saremmo sommersi da genitori no vax che non vogliono la Dad ma non vogliono il vaccino, non vogliono l’olio di palma e temono che il figlio vaccinato possa dare segni di disagio.”

“Signore, sono adolescenti, per forza danno segni di disagio.”

“E se mettessimo i vaccini nello spritz? Chi se ne accorge? Nel mojito, anche.”

“Mi sembra decisamente più economico che sdoppiare le classi e aumentare i mezzi di trasporto, signore. Procedo?”

“Procedi.”

“Quindi siamo pronti per la ripartenza?”

“Signorsì”.

Articolo Precedente

Vaccino anti-Covid, dalla Sicilia alla Liguria: “Il numero di docenti senza dosi è minore di quello riportato nel report di Figliuolo”

next