Bagarre in Aula alla Camera dei deputati durante il voto sugli ordini del giorno relativi alla riforma sul processo penale. Il casus belli è una proposta di Fratelli d’Italia sulla responsabilità diretta dei magistrati, sulla quale il governo aveva già dato parere contrario.
A perorare la causa dell’ordine del giorno presentato dal partito di Giorgia Meloni, è proprio il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida, che, rivolgendosi polemicamente al sottosegretario della Giustizia Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) per il parere negativo del governo, osserva: “Questo ordine del giorno ricalca una battaglia che stiamo facendo insieme, lanciata dagli amici della Lega e dagli amici Radicali, e che noi abbiamo condiviso. Quello che è scritto qui è quello su cui stiamo raccogliendo tutti centinaia di migliaia di firme. Quello che vorremmo fare è risparmiare 300 milioni, che è il costo dell’evento referendario, dando la possibilità a quest’Aula di dire al governo che c’è una maggioranza di deputati secondo cui l’esecutivo debba assumersi la responsabilità di risolvere un problema. In Italia pagano i medici, pagano i militari, pagano tutti per le responsabilità e gli errori, non pagano i magistrati“.

E rincara, citando “i poteri forti”: “Sulla responsabilità civile dei magistrati invitiamo il governo a inserire nella sua pianificazione un argomento del genere. Ma come si fa a dare parere contrario, collega Sisto? L’occasione che viene data a quest’Aula è di dare un indirizzo a questo governo e risparmiare anche i soldi del referendum”.
A quel punto, Lega, Forza Italia e Coraggio Italia dichiarano la propria astensione, mentre Italia Viva, che pure supporta il referendum sulla giustizia, annuncia per voce della deputata Silvia Fregolent la libertà di voto.

Contrariata la reazione di Liberi e Uguali e del Pd, che rispettivamente, attraverso gli interventi di Federico Fornaro e di Alfredo Bazoli, accusano i partiti di maggioranza di essere poco leali.
Fornaro osserva, tra le proteste in Aula: “Non è la prima volta che ritorniamo sul tema di come la maggioranza si comporta rispetto a singole questioni di ordini del giorno. L’opposizione fa il suo mestiere, ma io credo che il comportamento di una maggioranza debba essere improntato alla lealtà. Lo dico ai colleghi che hanno dichiarato di votare “scheda bianca”, cioè di astenersi: non si stanno astenendo sull’ordine del giorno, ma stanno votando in dissenso rispetto all’espressione di voto del governo. E che lo faccia il gruppo a cui appartiene lo stesso sottosegretario (Sisto di Forza Italia, ndr) la trovo una cosa unica, nella storia parlamentare, cioè adesso c’è anche un problema di coerenza e di lealtà”.
Il deputato di LeU aggiunge: “In Consiglio dei Ministri si è arrivati, alla fine di una lunga discussione pubblica e negli incontri più riservati, a un punto di mediazione. Non è che ci sono per qualcuno battaglie storiche e per altri no. Ognuno ha le sue battaglie storiche, ognuno porta il suo contributo e, alla fine, si raggiunge un compromesso. Quel compromesso lo si mantiene e lo si mantiene con lealtà. Non è che c’è qualcuno che ha più senso di responsabilità e qualcuno che non ce l’ha. Lo dico qui: è un brutto, bruttissimo inizio di semestre bianco“.

Gli fa eco il parlamentare dem Alfredo Bazoli: “Il tema sollevato da questo ordine del giorno è delicatissimo e noi non crediamo che la soluzione del tema della responsabilità civile dei magistrati sia la responsabilità diretta; noi pensiamo che sarebbe un grande errore. Non c’è in alcun Paese del mondo la responsabilità diretta. Ma noi voteremo contro questo ordine del giorno per una ragione, in particolare: perché noi siamo leali al governo e pretendiamo la stessa lealtà da parte degli altri gruppi di maggioranza. Non è possibile che su ogni ordine del giorno ci sia un “liberi tutti”. Quindi noi, coerentemente e per l’ennesima volta, dimostriamo la nostra lealtà al governo votando in conformità alle scelte che ha fatto il governo stesso”.

La polemica deflagra quando prende la parola il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, che in un crescendo rossiniano rivolge prima un monito contro Fratelli d’Italia sul costo dei referendum sulla giustizia. Poi, tra gli applausi della Lega, di Fratelli d’Italia e naturalmente dei renziani, lancia i suoi dardi infuocati contro Pd e LeU, citando il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio: “Onorevole Bazoli, io non l’ho vista urlare la lealtà al governo quando in Commissione, insieme ai 5 Stelle, avete mandato sotto il governo sul “decreto Semplificazioni” Non vi ho visto appellarvi a questa grande lealtà. E ci venite a parlare di lealtà su un ordine del giorno? Onorevole Fornaro, mi parla di lealtà al governo, lei, che ha invitato Travaglio a insultare il presidente del Consiglio! Ma con che coraggio viene qui?”.
Esplodono le proteste che a stento il presidente della Camera Roberto Fico riesce a sedare. La seduta poi con la votazione degli odg riprenderà nel primo pomeriggio.

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