È stata sospesa intorno alle 21, dopo essere andata avanti dalle 14, tra ostruzionismi, interventi e votazioni sulle pregiudiziali presentate da L’Alternativa c’è e Fratelli d’Italia, la seduta alla Camera per l’approvazione della riforma della Giustizia. La palla è passata in mano alla conferenza dei capigruppo che si è appena conclusa, con i lavori in aula che riprenderanno alle 22.15 e il governo che dovrebbe porre la questione di fiducia. Secondo quanto si apprende da fonti presenti alla conferenza, i due voti di fiducia sulla riforma della giustizia sono previsti domani alla Camera a partire dalle 22.30. A quanto viene riferito, il governo porrà la questione di fiducia questa sera, subito dopo la ripresa dell’Aula e dunque le due chiame inizieranno dopo le 24 ore previste dal regolamento. Alle 14 di domani scade il termine per la presentazione degli ordini del giorno. Intorno alle 20.30 dovrebbe poi iniziare la seduta d’Aula con un’unica dichiarazione di voto di ciascun gruppo sui due voti di fiducia. Mentre martedì si voteranno gli ordini del giorno a partire dalle 9.

I deputati sono arrivati in aula subito dopo pranzo per votare, per prima cosa, sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità riguardo alle norme per la velocizzazione dei processi. Un voto che, come previsto, ha visto la maggioranza andare contro le questioni pregiudiziali presentate con 357 ‘no’ e solo 48 a favore. Il testo della riforma è blindato e deve essere approvato nel minor tempo possibile, prima della pausa estiva che potrebbe compromettere altrimenti l’intesa raggiunta tra le diverse anime che formano il governo con un faticoso compromesso.

Una partenza caratterizzata dall’immediato ostruzionismo di Fratelli d’Italia. I parlamentari del partito di Giorgia Meloni hanno chiesto la parola su diversi temi, tra i quali la possibilità di votare a scrutinio segreto. FdI ha presentato una serie di rilievi alla procedura, rallentando quindi l’iter dei lavori. Fdi ha anche chiesto di inserire nell’ordine del giorno di oggi la discussione sulla questione Mps e sempre di discutere oggi il decreto Green pass con la votazione di un ordine del giorno da votare in Aula. Si è così aperto un lungo scontro sull’interpretazione del regolamento, chiuso alla fine dal presidente Roberto Fico, dando il via all’illustrazione delle pregiudiziali e delle dichiarazioni di voto, dopo l’esposizione di cartelli da parte di L’Alternativa c’è con scritto “Impunità di Stato” e “La mafia vi ringrazia” e anche il coro “onestà, onestà”. Inoltre, i deputati di L’Alternativa c’è e di Fratelli d’Italia hanno anche richiesto la presenza in aula della ministra Marta Cartabia.

Da registrare che al momento del voto circa un quarto dei deputati del Movimento 5 Stelle non si trovava in aula (41), mentre l’8,8% era in missione. Tra i primi anche gli ex ministri Fraccaro e Grillo o l’ex sottosegretario alla Giustizia Ferraresi. Inoltre, un solo deputato della maggioranza, che ha votato compatta bocciando le pregiudiziali, è andato contro la linea: il Cinquestelle Alessandro Melicchio che ha votato ‘sì’.

Solo dopo il voto sulla pregiudiziale ha preso il via la discussione generale. A illustrare la relazione di maggioranza sono Giulia Sarti (M5S) e Franco Vazio (Pd). Sono 46 gli iscritti a parlare, con diversi deputati di FdI pronti a intervenire anche a titolo personale.

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