La tensione a Wembley, i rigori che proclamano l’Italia campione d’Europa e la nazionale di Southgate che sdegnata esprime tutto il suo disprezzo per il risultato togliendosi la medaglia. Ma la rabbia degli inglesi esplode subito dopo sui social, che si riempiono di insulti razzisti contro Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka, i tre calciatori inglesi di colore che hanno fallito i rigori decisivi. Attacchi violenti e a valanga che spingono addirittura il premier britannico Boris Johnson a intervenire: “Questa squadra inglese merita di essere lodata come eroi, non insultata razzialmente sui social media. I responsabili di questi terrificanti insulti dovrebbero vergognarsi di sé stessi”. Una presa di posizione condivisa anche dal principe William, secondo in linea di successione alla corona britannica e presidente d’onore della Federcalcio inglese. “Sono nauseato”, scrive William, che ieri sera era presente a Wembley insieme alla moglie Kate e al primogenito George. “È totalmente inaccettabile che alcuni giocatori debbano questi simili comportamenti abominevoli“. Questi episodi di razzismo – ha concluso dal suo profilo ufficiale reale di Kensington Palace – “devono finire ora e tutti coloro che ne sono responsabili devono risponderne”.

Il rigore di Rashford ha colpito il palo e i tiri dal dischetto di Saka e Sancho sono stati parati da Donnarumma. Il 19enne Saka ha sbagliato il rigore decisivo, che ha dato il titolo all’Italia e ha negato all’Inghilterra il suo primo grande trofeo internazionale di calcio dai Mondiali del 1966. Alla condanna di Johnson si è subito aggiunta anche la Federcalcio inglese, che in una dichiarazione ha scritto di essere “sconvolta” dal “comportamento disgustoso” di chi lancia in rete questi messaggi. La polizia di Londra ha condannato l’abuso “inaccettabile”, aggiungendo che indagherà sui post sui social media “offensivi e razzisti”. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha poi invitato le società di social media a fare di più per perseguire i trasgressori responsabili. “Non c’è assolutamente posto per il razzismo nel calcio o altrove”, ha scritto in un post su Twitter. “I responsabili del disgustoso abuso online che abbiamo visto devono essere ritenuti responsabili – e le società di social media devono agire immediatamente per rimuovere e prevenire questo odio”.

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