A Roma il contributo per la disabilità gravissima non c’è per tutti. Dove sono finiti questi soldi? Se ne parla da mesi ma nessuno agisce concretamente.

Correva il giorno 26 gennaio 2021 e al repertorio QE/267/2021 della Amministrazione capitolina con protocollo 5153/2021 l’amministrazione approvava l’elenco unico cittadino dei beneficiari per l’erogazione del beneficio economico – contributo/assegno di cura ai cittadini in condizioni di disabilità gravissima di cui al D.M. 26/09/2016 e ai sensi della DGC nr. 344 del 24/12/2020. Mai riportati dati burocratici, ma questa volta è necessario perché si comprende meglio quanto sia alto il menefreghismo delle istituzioni.

Traduco in realtà concreta: mentre nascono come funghi pseudo decreti e proclami per bonus a volte davvero ai limiti del ridicolo, e mentre la terapia è stata ridotta, rimodulata o azzerata; la scuola in dad ha isolato o ridotti a gruppi che hanno rasentato l’insulto in non pochi casi, l’assistenza infermieristica è stata ridotta, rimandata, disintegrata da assenze, carenze, disguidi e le famiglie si sono viste fermare tutto il meccanismo di cura e protezione delle fragilità già di per sé insufficiente, che fa Roma? Se ne sbatte e non paga i contributi dei gravissimi!! Non dimentica il bonus vacanza, il monopattino o l’assegno unico. Eh no, la fa più grossa: fa morire i gravissimi non erogando il contributo che da marzo 2020 sostituisce di fatto le carenze del medesimo Stato che a quanto pare ci vuole proprio morti.

Prima i servizi, noi agonizzanti cerchiamo di cavarcela col contributo e zac! non arriva. Arriva a singhiozzo dove capita forse sì forse no, forse a tutti ma anche no. E via alla sagra del più gravissimo: quanti punti hai te? tuo figlio ci vede? ah però non parla e si dà i morsi? vabbè più grave il mio: sai ha le convulsioni e va in coma ma non lo porto in ospedale. Meglio se muore a casa. Almeno gli eviterò di rimanere in un letto a morire di sete e di fame e di piaghe perché non lo fanno entrare.

Beh cari miei, ve lo dico di cuore: fate veramente pena. Ma di cuore proprio. Dovreste essere condannati tutti a stare dieci giorni h24 dietro i nostri amati gravissimi. Che già distinguere grave e gravissimo richiederebbe un ricovero urgente di chi ha partorito la blasfemia, oltre che la trascuratezza con cui state contribuendo ad accelerare la morte di disabili gravissimi e di famiglie sfinite da mutui non pagati, rate scadute e debiti di ogni genere e bonus che svolazzano nei sogni.

Fate un ripasso sulla realtà signori miei: con un disabile grave o gravissimo il lavoro lo lasci se puoi e anche se non puoi, se sei in due rischi di perderlo. Quasi sempre è in nero. Ah salutatemi i bonus che dove servono non arrivano di sicuro.

Ma ci sono appositi contributi. Che non arrivano. Proprio ora. Magari per errore ci abbiamo pagato il monopattino del signor Pinco che è stato orgoglioso di poter contribuire al non inquinamento. Quanto inquina il vetro degli antidepressivi in boccetta? vorremmo contribuire smettendo di ricorrere ai farmaci ai quali la codesta amministrazione ci costringe.

Siamo diventati terapisti formati online, infermieri di alta specializzazione, esperti di primo soccorso e di cure essenziali, sappiamo usare macchinari per respirare, controllare alimentazioni parenterali e assistite, superare convulsioni, lenire piaghe, sollevare 90 kg anche se siamo alte 1,60 per 50 kg, eccetera.

Tempo di vacanze. Per chi? sicuramente per chi non ha ancora fatto arrivare i bonifici per i disabili gravissimi. Avete ben chiaro cosa implichi la parola gravissimo? non credo. Se ci fosse un minimo di interesse sociale vero a un anno e mezzo di distanza dall’inizio della pandemia, l’unica cosa che non avrebbe dovuto subire problemi era la gestione delle disabilità gravi e gravissime.

Puntualmente ricadute sui caregiver. E per chi lamenta il nome in inglese vorrei tranquillizzare: è facile da tradurre. I caregiver sono quelli che muoiono per dare la loro stessa vita a un disabile gravissimo che amano oltre se stessi.

Amministrazione di Roma, questo è un grido di migliaia di persone. Dietro ogni numero di quell’elenco ci sono anziani, bambini, ragazzi, genitori, fratelli e sorelle che costringi ad assistere impotenti, sfiniti ed inermi alla fine peggiore del loro congiunto con gravissima disabilità.

Roma non è questo. Sbrigatevi e pagate perché tra un’ora può essere già tardi per qualcuno. La cittadinanza si mobiliti. Perché sono anche queste morti di Covid. Li abbiamo vaccinati per ammazzarli con gli effetti collaterali di una burocrazia sovrana totalmente fuori controllo.

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