L’immagine di una moneta da 2 euro, è quello che si vede quando si arriva sul sito di Liber Liber, con una semplice spiegazione: “Più di 3.300 libri (in edizione integrale), 9.000 brani musicali, decine di audiolibri e una videoteca in costruzione a soli 2 euro. Siamo una associazione no profit, non molto esperta d’affari. Ma questa offerta ci sembra interessante. Fra l’altro, versare i 2 euro (o altra cifra a tua scelta) è assolutamente facoltativo, ma ci aiuta concretamente”.

Il progetto è nato 27 anni fa da un’idea di Marco Calvo. Ne parlò con alcuni amici tramite i “forum” di MC-link – le chat di quei tempi – e riuscì a riunire dei volontari per dar vita a Liber Liber. La cosa più complessa è stata assolvere tutti i compiti quotidiani per tenerlo in vita. L’anno scorso, ad esempio, hanno avuto oltre 10 milioni di visite e distribuito tantissimi file. Questo si traduce in un carico di lavoro impegnativo per i server. Poi c’è il coordinamento dei volontari, ormai numerosi; ci sono le formalità burocratiche, la gestione e la valutazione delle collaborazioni con altre realtà. Tenere tutto in piedi con una mediateca ad accesso gratuito ha richiesto vari “miracoli”.

Oggi la maggior parte dei costi sono coperti da E-text, la società di Marco Calvo che sviluppa siti Internet, poi ci sono le donazioni e il prezioso 5 per mille. Le tecnologie che ci sono dietro al sito e alla mediateca sono sviluppate in “Liber Liber Lab”. L’obiettivo, se si troveranno i fondi necessari, è sviluppare un’app di Liber Liber, che renderà più facile fruire dei contenuti dai dispositivi mobili.

A Marco Calvo ho chiesto come vede il futuro degli e-book dal punto di vista tecnologico. E lui pensa che il loro potenziale sia ancora in buona parte inespresso. Oggi ci limitiamo a tradurre in digitale i convenzionali libri cartacei, ma il digitale offre molto di più: audio, video, interazione, anche la possibilità di modificare i contenuti in funzione di come reagisce il lettore. Tutte opportunità e strumenti che dobbiamo ancora imparare a sfruttare. Calvo è certo che presto o tardi qualche genio talentuoso troverà il modo di farne buon uso, facendo nascere un nuovo genere. E la storia ci ha insegnato che abbattere il costo della cultura e facilitare l’accesso alle informazioni, fa progredire il genere umano.

Anche Liber Liber ha rilevato un incremento di accessi durante il lockdown. L’attenzione si è concentrata sui grandi classici che sono stati scaricati dagli studenti: da Dante a Boccaccio, da Pirandello a Shakespeare. La top ten è loro. Gli italiani hanno scoperto gli audiolibri da relativamente poco tempo, mentre all’estero sono una tradizione che ha vari decenni alle spalle. La sezione Audiolibri di Liber Liber è sempre più frequentata, e anche i volontari del progetto aumentano. Oggi sono scaricabili 85 audiolibri, ma sono in costante crescita e sempre più velocemente.

Anche Marco Calvo si augura che la “scoperta” dei libri non sia una moda temporanea. L’amore per i libri è una scoperta faticosa. Amare la musica o il cinema è più facile, basta il film giusto. Con i libri è più dura. Molte scuole purtroppo non aiutano, impongono ai giovani delle letture troppo impegnative, più che avvicinarli ai libri li fanno apparire come qualcosa di pesante e difficile. È come chiedere a uno scalatore al primo giorno di affrontare l’Himalaya. Rischia di non uscirne vivo, e nel caso della lettura, di fermarsi come lettore a quell’unica, pesantissima e noiosissima lettura scolastica. Ricordiamo che la maggior parte degli Italiani adulti legge meno di un libro l’anno.

Il fondatore di Liber Liber è convinto che servirebbe un approccio meno pedante, almeno per i libri da leggere. Un libro come Harry Potter, ad esempio, può essere ottimo per fare appassionare un giovane alla lettura. Le scuole devono capire che far nascere una passione è più importante di far leggere un classico. Se la passione nasce, poi lo studente provvederà da solo ad affrontare opere più complesse. E io concordo con Marco Calvo.

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Ecco due libri che seppur lontani tra loro fanno delle immagini la loro forza

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