Dalla Gran Bretagna, il paese che ha maggiormente utilizzato il vaccino Astrazeneca, arrivano nuovi dati sull’efficacia basati sulla immunizzazione della popolazione in questi mesi. Il Regno Unito ha somministrato quasi 59 milioni di prime dosi, mentre hanno completato il ciclo vaccinale oltre 21 milioni di persone. Secondo i dati preliminari resi noti da Public Health England, agenzia del Dipartimento di sanità e assistenza sociale, due dosi del composto sviluppato dall’Università di Oxford – finito nel mirino degli scienziati per i rari casi di trombosi con carenza di piastrine – hanno un’efficacia dell’89% nel prevenire la malattia sintomatica, molto simile a quella raggiunta da Pfizer.

La massima efficacia, scrivono gli esperti secondo cui è ancora presto per valutare gli effetti su mortalità e ricoveri, si raggiunge ad una settimana dalla seconda iniezione, e sembra essere maggiore rispetto al 70-75% riscontrato nei test clinici. “Le evidenze fino a questo momento – commenta Meaghan Kall, uno degli estensori del rapporto – mostrano che i due vaccini Pfizer e AstraZeneca hanno efficacia simile”. Secondo il rapporto le vaccinazioni in Inghilterra hanno prevenuto o evitato 13mila morti e quasi 40mila ricoveri. “Non c’è migliore arma contro il virus dei vaccini – ha affermato Nadhim Zahawi , il ministro per le vaccinazioni -. La seconda dose è vitale per garantire la massima protezione possibile, così da poter ritornare alla normalità e alle cose che amiamo”.

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