A differenza di molti altri Paesi nel mondo, gli Stati Uniti dispongono di vaccini anti-Covid in abbondanza ma cresce la fetta di chi – per motivi religiosi, complottisti o, più in generale, scetticismo scientifico – preferisce evitarne la somministrazione. Una scelta che rischia di compromettere l’immunità di gregge in una nazione dove circa il 24% della popolazione, secondo un sondaggio di Npr, non intende ricevere il siero, mentre il 5% resta indeciso sull’inoculazione. E così gli stati americani pensano ad incentivi ad hoc, strategia messa a punto anche da Israele per i più giovani. L’ultimo è l’Ohio, dove il governatore repubblicano Mike DeWine prova a ingolosire i più scettici con il lancio di una lotteria che prevede una volta a settimana per cinque settimane un premio da un milione di dollari per chi si sottopone alla somministrazione.

Le regole per partecipare – Per vincere, i partecipanti bisogna avere più di 18 anni, vivere in Ohio e aver ricevuto almeno una dose. “So che qualcuno potrebbe dire: ‘DeWine, sei pazzo!. La tua idea di una lotteria da un milione di dollari è uno spreco di denaro’. Ma il vero spreco a questo punto della pandemia, quando il vaccino è finalmente accessibile a tutti, è una morte causata dal Covid-19“, ha detto il governatore repubblicano. Il primo vincitore sarà annunciato il 26 maggio. Quindi, un nuovo vincitore verrà estratto “ogni mercoledì per cinque settimane” e vincerà lo stesso importo ogni volta, ha detto DeWine. I soldi verranno prelevati dai fondi federali già esistenti, istituiti per far fronte alla pandemia.

Allo stesso tempo, un’altra lotteria sarà lanciata anche per i minori di 17 anni vaccinati: il premio, in questo caso, sarà una borsa di studio di quattro anni presso una delle università statali dell’Ohio, un premio significativo visti i costi delle rette universitarie nello Stato. Lunedì la United States Medicines Agency (FDA) ha esteso l’autorizzazione del vaccino Pfizer/BioNTech agli adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni e anche altri Stati hanno ideato le iniziative più disparate per incoraggiare gli americani a vaccinarsi.

Premi e incentivi per chi si vaccinaMarijuana, birre, doughnuts, popcorn, lotterie con premi come un fuoristrada, ricompense in denaro sino a 500 dollari: sono alcuni degli incentivi offerti da aziende ma anche da alcuni Stati Usa per superare il momento più difficile della campagna vaccinale anti Covid, quando si tratta di raggiungere gli scettici e quelli che hanno difficoltà a muoversi o a trovare un appuntamento. Il rischio è che la crescente offerta di vaccini incroci un calo della domanda. Nella mobilitazione a favore della campagna vaccinale sono scesi in campo grandi società come AT&T, Instacart, Target, Trader Joe’s, Chobani, Petco, Darden Restaurants, McDonald’s e Dollar General, che offrono soldi extra ai dipendenti che si immunizzano. Lo Stato del West Virginia, il più povero degli Usa, concede invece un bond di risparmio di 100 dollari ai vaccinati tra i 16 e i 35 anni, la fascia più difficile da convincere. A New York, poi, un gruppo di attivisti – dopo la legalizzazione della marijuana per uso ricreativo – ha “premiato” con una “canna” gli over 21 che dimostravano di avere ricevuto almeno una dose.

Immunità di gregge e scettici – Per Samuel Scarpino, ricercatore della Northeastern University (Boston) che dirige l’Emergent Epidemics Lab e si occupa dello studio della pandemia di Covid-19, sono tanti gli ostacoli che oggi impediscono agli Stati Uniti di raggiungere l’immunità di gregge, a cui si arriverà somministrando il vaccino all’80% – o 85% – della popolazione. Finora sono state inoculate 265 milioni di dosi e 118 milioni di persone – cioè il 35,8% della popolazione – sono state completamente vaccinate. Del 24% della popolazione che ha dichiarato non farà il vaccino, il 46% si dichiara apertamente repubblicano. L’identikit: maschio, bianco, proveniente soprattutto da zone rurali, di età compresa tra i 35 e i 49 anni e senza titolo di studio superiore. Secondo quanto rilevato dal sito americano Axios, poi, al Congresso i parlamentari più restii alla vaccinazione rispetto a qualsiasi altro gruppo demografico sono proprio i repubblicani bianchi. Anche Donald Trump è sceso in campo, su pressione dei suoi più stretti consiglieri, per invitare i suoi sostenitori a vaccinarsi. A differenza però dei presidenti suoi predecessori, il tycoon non ha finora mai partecipato ad alcuna campagna pubblicitaria per promuovere la somministrazione del siero anti-Covid.

Le fake news su Twitter e Tik Tok – A fomentare scetticismo e fake news, secondo uno studio della onlus statunitense Advance Democracy diffuso da Usa Today, ci sono i contenuti cospirazionisti sulla malattia e sui vaccini che proliferano su Twitter e TikTok. Sui due social, scrivono, circolano post e video già abbondantemente oggetto di debunking, come quelli che affermano che il governo sta nascondendo le morti causate dal vaccino anti Covid o che è più sicuro prendere l’infezione che vaccinarsi. Su Twitter inoltre, sottolinea la ricerca, nessuno dei tweet più popolari che usano i principali hashtag no vax, da ‘il vaccino uccide’ a ‘depopolazione’ a ‘plandemia’ ha ricevuto l’etichetta che avverte l’utente della presenza di false informazioni. L’unico social che al momento sembra riuscire a limitare la presenza di questi contenuti, afferma lo studio, è Facebook, anche se gli sforzi sembrano premiare soprattutto negli Usa. Qualche mese fa uno studio di Avaaz aveva trovato infatti che le fake sulla pandemia hanno il doppio di probabilità di essere lette in Europa rispetto agli Stati Uniti.

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