Sta per entrare nel vivo la discussione in commissione Giustizia alla Camera sul ddl penale, una delle riforme cardine indicate nel Recovery plan per consentire all’Italia di ricevere i fondi europei. Il testo base è quello presentato nel marzo 2020 dall’ex guardasigilli Alfonso Bonafede, che però ora andrà modificato in base alle sensibilità della nuova maggioranza. I gruppi parlamentari hanno infatti depositato 718 emendamenti, molti dei quali riguardanti la prescrizione. L’obiettivo è quello di rivedere la riforma voluta sempre da Bonafede durante il governo gialloverde che sospende il decorrere della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Nell’ultimo anno i giallorossi avevano trovato un accordo sul cosiddetto Lodo Conte 2 (dal nome del parlamentare di Leu Federico Conte) che prevedeva una serie di modifiche, ma tra gli emendamenti appena presentati ce ne sono due che puntano a lasciare inalterata la legge vigente.

Il primo è del Movimento 5 stelle, a prima firma Ferraresi, ed è stato sottoscritto anche da Ascari, Cataldi, D’Orso, Di Sarno, Giuliano, Perantoni, Saitta, Salafia, Scutella. Il secondo, invece, a sorpresa è stato depositato dalla Lega. A firmarlo è il deputato Manfredi Potenti, ma il testo è stato sottoscritto da tutti i componenti leghisti della Commissione. Non è chiaro però se il Carroccio sia davvero intenzionato a “restaurare” la riforma Bonafede della prescrizione, approvata non senza resistenze a fine 2018, o se la presentazione dell’emendamento rientri in una strategia politica più ampia, ad esempio per spaccare l’asse giallorosso in commissione. Quel che è certo è che il resto del centrodestra, Forza Italia in testa, è da sempre contrario allo stop alla prescrizione. Il partito di Berlusconi propone infatti di reintrodurla e addirittura di prevedere la non appellabilità delle sentenze di assoluzione in primo grado.

Il punto di partenza della discussione resta però il Lodo Conte 2, come si legge all’articolo 14 del disegno di legge targato Bonafede. La norma prevede, dopo una sentenza di assoluzione, che il termine di prescrizione continui a correre e, dopo una sentenza di condanna, che il termine sia sospeso fino alla pronuncia definitiva, salva l’ipotesi di assoluzione in appello. Inoltre si consente, in caso di assoluzione in appello dopo la condanna in primo grado, il computo dei periodi di sospensione della prescrizione maturati dopo la condanna. Infine il Lodo prevede che in caso di assoluzione in primo grado, se il termine di prescrizione scade entro un anno dal deposito della sentenza, che lo stesso sia sospeso per massimo un anno e mezzo, al fine di consentire il giudizio di appello, e per massimo 6 mesi, al fine di consentire il giudizio in Cassazione. Se durante tali sospensioni si verifica un’ulteriore causa di sospensione, i termini sono prolungati e, in caso di conferma dell’assoluzione in appello, tali periodi di sospensione dovranno essere nuovamente computati.

Molti degli emendamenti presentati dai gruppi puntano quindi a intervenire su questi passaggi. In totale ne sono stati depositati 718. Di questi, 183 sono stati presentati da Fi, 127 dalla Lega, 126 da Italia Viva, 96 da Fdi, 45 da M5s, 31 dal Pd e i restanti dalle varie componenti del gruppo Misto. Solo 9 emendamenti sono stati depositati dal gruppo di Leu, mentre per quanto riguarda le componenti del gruppo Misto il maggior numero di emendamenti sono stati depositati da Azione-+Europa, con 63, cui seguono le Minoranze linguistiche con 19, L’Alternativa c’è, con 12, Cd con 7. Il governo non ha presentato proposte, ma le può depositare in qualsiasi momento dell’iter parlamentare, mentre un incontro tra i capigruppo di maggioranza in Commissione e la ministra Cartabia è atteso la prossima settimana.

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