Alla fine lo hanno fatto davvero. Ora c’è anche il progetto vincitore per la realizzazione del nuovo piano dell’arena dell’Anfiteatro Flavio. Sul portale del ministero della Cultura è stato pubblicato l’esito della procedura di gara gestita dal Parco del Colosseo insieme a Invitalia.

Sarà Milan Ingegneria ad occuparsi de “la ricostruzione dell’arena, un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica” come ha detto il ministro Dario Franceschini, accorso insieme alla direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo alla presentazione del progetto. Che “con tecniche costruttive innovative, uso di materiali appropriati e metodologie di analisi raffinate, permetterà di garantire sicurezza, funzionalità ed economia realizzativa che, oltre a restituire l’immagine originaria del monumento e del suo funzionamento come complessa macchina scenica, permetterà anche di rafforzare tutela e conservazione, in particolare di proteggere le strutture ipogee”.

La spiegazione dell’Ufficio stampa del Mic sembra rassicurare. Come la dichiarazione in video del ministro, certo che “vedere il Colosseo dal centro, consentire di usarlo per alcuni eventi culturali di altissima qualità internazionale, farà parlare ancora di più del Colosseo”.

Le informazioni riguardo al progetto sembrano fare definitivamente piazza pulita. Il piano? “Sarà in legno di Accoya, ottenuto con un particolare processo che ne aumenta resistenza e durabilità: scelta sostenibile che evita l’abbattimento di specie pregiate”. Inoltre “alcune porzioni del piano saranno costruite con pannelli mobili che, grazie a rotazione e traslazione, garantiranno flessibilità e renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per illuminazione naturale”. Alla temperatura ed umidità degli ambienti ipogei provvederanno “24 unità di ventilazione meccanica distribuite lungo il perimetro”. Non è tutto. “Il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento.”

Gli scettici che, dal novembre 2015, “quando il Ministro Franceschini rilancia l’idea dell’archeologo Daniele Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena” hanno criticato il progetto, sembrano serviti. Definitivamente, forse. L’idea è meravigliosa. Anzi, straordinaria, quasi come le scoperte mirabolanti che si succedono a Pompei. Le persone potranno camminare sull’arena. Restituita, “come era alla fine dell’Ottocento, nelle foto Alinari”, ha spiegato il ministro. Ma non c’è solo questo, ovviamente. Altrimenti non si tratterebbe di un progetto “del quale si parla in tutto il mondo”. Sull’arena ci sarà spazio “per alcuni eventi culturali di altissimo qualità internazionale”.

In attesa dei turisti ammirati al centro dell’arena e degli eventi, un dato numerico. Certo. Inequivocabile. I 18,5 milioni di euro necessari per realizzare il progetto. I soliti detrattori diranno che sono molti. Moltissimi. Ma è naturale che la pensino così. Magari sono gli stessi che da anni continuano a ripetere che non solo in Italia, ma a Roma stessa, esistono tante aree archeologiche abbandonate al degrado. Senza alcuna manutenzione. In tanti casi chiuse. Aree che in pochi conoscono anche per la mancanza di una qualsiasi cartellonistica che ne offra qualche informazione, almeno dall’esterno. Magari tra quei detrattori c’è anche qualche direttore di uno dei tanti piccoli Musei ed antiquarium disseminati da nord a sud. Musei ed antiquarium con allestimenti così datati da risultare respingenti. Vetrine di antiquariato. Con didascalie ai materiali esposti scritte a penna: ‘Illuminazione’ in parte fuori uso. Naturalmente pochi visitatori all’anno.

Per fortuna quei detrattori non li ascolta più nessuno. Non solo il ministro. Quei noiosi ai quali le politiche culturali di questi anni non piacciono per niente sono out, ringraziando il cielo. Evviva l’Italia! Evviva gli italiani. A cui piace il Colosseo e poco altro, dimenticando tutto il resto.

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