“In quell’istante avevo deciso di non reagire ulteriormente per non creare un incidente politico che avrebbe rovinato mesi di preparativi e sforzi politici e diplomatici”. Con queste parole il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha spiegato davanti alla plenaria del Parlamento le ragioni del suo comportamento all’incontro ad Ankara che ha provocato il cosiddetto sofagate. Durante la visita al presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, era rimasta senza sedia: lei costretta a sedersi sul divano, perché non le era stato riservato un altro posto, mentre Michel si accomodava sulla sedia accanto a Erdogan.

“Mi sono sentita sola e ferita come donna e come europea”, ha invece raccontato la stessa von der Leyen nel corso del suo intervento. “Sono la prima donna a esser presidente della commissione europea ed è così che mi aspettavo di essere trattata nel viaggio in Turchia, come una presidente della commissione. Non riesco a trovare una giustificazione e devo concludere che quello che è successo è accaduto perché sono una donna“, ha detto parlando al Parlamento europeo. Questo, ha poi aggiunto von der Leyen, “dimostra quanto dobbiamo ancora fare perché le donne siano trattate con parità. Lo status delle donne rappresenta lo status della democrazia, la parità di partecipazione delle donne rende più forte la democrazia”. E la presidente ha anche voluto sottolineare che “non è una questione che riguarda il protocollo o le disposizioni delle sedie ma riguarda ciò che noi stessi siamo, riguarda i valori alla base della nostra Unione”.

“Ho espresso diverse volte il mio rammarico per la situazione che si è venuta a creare nel viaggio ad Ankara”, si è invece difeso Michel. “Le nostre squadre non hanno potuto avere accesso alla sala. Insieme alla Commissione ci siamo impegnati perché non accada più in futuro“, ha detto il presidente del Consiglio europeo intervenendo al Parlamento al dibattito proprio sulla Turchia. Michel ha spiegato: “Queste circostanze hanno condotto vari di voi a considerare che sul momento avrei dovuto agire diversamente ma in quell’istante avevo deciso di non agire ulteriormente per non creare un incidente politico che avrebbe rischiato di rovinare mesi di sforzi”. “Mi rendo conto che le immagini hanno potuto dare, soprattutto a molte donne, un senso di essere offese collettivamente quindi vorrei confermare pubblicamente un mio impegno completo, totale e assoluto, a sostenere le donne e la parità di genere in tutti i sensi”, ha dichiarato poi Michel.

“Vorrei che l’Unione europea aderisse alla Convenzione d’Istanbul, questa è una priorità per la Commissione”, ha sottolineato von der Leyen nel corso del suo discorso all’Europarlamento. “Visto che c’è una situazione di stallo in Consiglio, entro fine anno presenteremo delle misure alternative, delle normative per evitare e combattere la violenza contro donne e minori offline e online. Inoltre, proporremo di ampliare l’elenco dei reati previsti dai Trattati perché s’includano tutte le forme di reati incitati dall’odio”, ha annunciato la presidente dell’esecutivo europeo. “Ho utilizzato l’incontro ad Ankara per ribadire la forte preoccupazione per il fatto che la Turchia si sia ritirata dalla Convenzione. Il ritiro di uno dei Paesi fondatori del Consiglio d’Europa è un segnale pessimo. Ma per essere credibili non dobbiamo solo criticare gli altri ma dobbiamo agire anche a casa nostra. Sapete che diversi Stati membri non hanno ancora ratificato la Convenzione di Istanbul e altri stanno pensando di ritirarsi dalla stessa. Questo è inaccettabile. Qualsiasi tipo di violenza contro le donne e i bambini è un reato e va punito come tale”, ha concluso von der Leyen.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

India travolta dal Covid, forni crematori allestiti a cielo aperto e lunghe code di ambulanze – Video

next
Articolo Successivo

Chernobyl è stato un grande monito per l’umanità

next