È scontro a Roma tra la giunta della sindaca Virginia Raggi e l’associazione “Libera, nomi, numeri contro le mafie” di don Luigi Ciotti. Oggetto della contesa: l’attivazione del Forum sui beni confiscati. A riaprire la battaglia tra l’amministrazione capitolina e l’associazione antimafia, dopo una breve tregua, è stata la bocciatura di una mozione presentata dal centrosinistra una settimana fa e che prevedeva l’avvio del tavolo. Il regolamento sui beni confiscati, approvato nel giugno 2018, prevedeva appunto l’istituzione del Forum entro e non oltre sei mesi.

“Sono passati tre anni e ad oggi non è stato ancora istituito”, denuncia Libera che vorrebbe attivare il Forum cittadino sui beni confiscati per permettere l’inclusione e la partecipazione delle reti sociali impegnate sul campo nella lotta contro le mafie e per la giustizia sociale, ma anche per restituire alle comunità i beni confiscati alle mafie e generare nuovo welfare. “Siamo stanchi e stanche – dicono i promotori dell’associazione di don Ciotti- di ritardi, bugie e scuse. È evidente che per la sindaca e la giunta non è una priorità sconfiggere le mafie, altrimenti non avremmo dovuto aspettare tre anni per discutere nuovamente l’attivazione del Forum e non avremmo assistito al rifiuto della mozione”.

A buttare acqua sul fuoco ci pensa l’assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative Valentina Vivarelli: “Il Forum è previsto dal regolamento sui beni confiscati, il primo di cui si è dotata Roma Capitale e varato da questa amministrazione. Un provvedimento nato dal confronto con le associazioni svolto nelle commissioni e non solo, un lavoro che viene portato avanti con determinazione e che in aula la maggioranza ha rivendicato con forza, rispetto all’inerzia di chi ci ha preceduto”. E sulla questione tempi Vivarelli precisa: “Quando mi sono insediata, alla fine del 2019, mi sono impegnata per la realizzazione del forum previsto dal regolamento che io stessa avevo seguito da presidente di commissione patrimonio e politiche abitative. Nonostante la pandemia che ha rallentato tutte le attività, siamo vicini alla sua nascita”.

Ma non basta. Libera punta il dito anche contro l’astensione dal voto dei consiglieri del Movimento 5 stelle (i consiglieri Guadagno e Paciocco hanno votato contro) che hanno definito la mozione “una bandierina”: “Il Forum doveva essere il luogo d’incontro tra istituzioni rappresentative e istituzioni sociali perché la lotta contro le mafie è un esercizio di partecipazione collettiva. La verità è che anche in questa legislatura le risposte non sono arrivate e sappiamo bene che quando la politica è debole le mafie sono forti. Nella lotta contro le mafie non servono gesti eclatanti e spettacolari a favore di telecamera ma un impegno concreto con politiche sociali chiare, garantendo partecipazione, inclusione e giustizia sociale. Quello che la Raggi non fa!”. I dem hanno annunciato che ripresenteranno la mozione: “Ennesimo schiaffo”, ha scritto su Twitter il segretario Pd di Roma Andrea Casu, “a tutte le realtà che combattono contro la mafia. Insieme ai consiglieri Pd continueremo a batterci per il Forum per i beni confiscati: uno strumento di partecipazione indispensabile di cui Roma ha bisogno”.

Intanto dal Municipio fanno sapere il lavoro fatto a dimostrazione dell’impegno messo in campo nella lotta alla mafia: Casa Gaia e Casa Giada, due cohousing per persone anziane, sono gli ultimissimi, esempi di beni confiscati restituiti alla società. Si tratta di nuove forme di residenzialità per persone anziane, che puntano a superare la logica delle grandi case di riposo per accogliere in appartamenti a dimensione familiare. Qui gli ospiti condividono gli spazi comuni e la cura della casa, affiancati da “mediatori della convivenza” che li affiancano in questa esperienza. L’obiettivo è stimolare la valorizzazione delle risorse personali e un invecchiamento attivo, in una casa a dimensione familiare e inserita in un contesto urbano.

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