Raramente ha usato parole così dure e definitive, così chiare sulle difficoltà che deve affrontare il Paese. Il leader nordcoreano Kim Jong-un, parlando ad una conferenza del Partito dei lavoratori, ha chiesto alla popolazione di prepararsi ad “un crisi difficile” paragonando i tempi che verranno ad una terribile carestia che colpì il Paese negli anni 90.

La Corea del Nord è colpita da sanzioni internazionali per il suo programma nucleare, ha chiuso i suoi confini a causa della pandemia di coronavirus e anche gli scambi commerciali con la Cina sono ad uno stallo. “Bisogna intraprendere un’altra Marcia ardua“, ha detto Kim riferendosi alla devastante carestia che colpì il Paese dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Un periodo nel quale si stima siano morte circa 3 milioni di persone.

All’inizio della settimana il leader nordcoreano aveva avvertito che il paese stava affrontando la “peggiore situazione di sempre” e “numerose sfide senza precedenti”. E solo qualche giorno fa Pyongyang ha dichiarato che i suoi atleti non parteciperanno alle Olimpiadi di Tokyo di luglio, a causa dell’aumento dei contagi che sta preoccupando il Giappone.

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