Si ferma in finale l’avventura di Jannik Sinner nel torneo di Miami, primo Masters 1000 della stagione. Il 19enne altoatesino – più giovane italiano ad aver mai raggiunto questo punto in un torneo di questa categoria – è uscita sconfitto contro il numero 37 del mondo Hubert Hurkacz per 7-6 6-4. Il polacco – al primo titolo 1000 – ha legittimato il suo trionfo con una maggior solidità al servizio e approfittando di qualche errore di troppo da parte di Sinner, autore comunque di una grande prova d’orgoglio, mettendo nuovamente in risalto la sua tempra da combattente.

Così come era già accaduto nella semifinale di venerdì scorso contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut l’italiano parte con il freno a mano tirato. Dieci minuti e Hurkacz è già avanti per 3-0. Un vantaggio che però dura poco. Sinner recupera immediatamente il break e pareggia sul 3-3 dopo aver salvato altre due palle break. L’equilibrio domina il primo parziale. Si arriva così 5-5. Brutto game di Hurkacz e break Sinner. L’italiano serve per il match ma la tensione arriva all’improvviso. Break subito a zero e tie-break. Questo momento si rivelerà essere lo spartiacque della sfida. Al tie-break infatti il polacco gioca meglio e chiude per 7 a 4 al terzo set-point.

Il primo set perso in questo modo ha ripercussioni anche sull’inizio del secondo. Sinner cede subito la battuta. La fatica delle tante sfide difficili disputate in tabellone comincia a farsi sentire e Hurkacz ne approfitta prendendosi un altro break: 3-0. Sul 4-0 Sinner però reagisce. Mette in fila tre giochi consecutivi e si riporta sul 4-3. Nei due turni di battuta successivi Hurkacz rischia, un nastro favorevole lo aiuta ma nell’ultimo game chiude al primo match point. Un errore con il diritto di Sinner conclude la sfida sul 6-4. Il 24enne polacco suggella così un torneo magistrale, che lo ha visto estromette nell’ordine Kudla, Shapovalov, Raonic, Tsitsipas e Rublev.

A smorzare un po’ l’amarezza di Sinner c’è la consapevolezza di aver giocato uno storico torneo (almeno per il tennis italiano) e poi ci sono i precedenti degli altri grandi campioni al loro primo appuntamento con una finale di un 1000. Rafael Nadal perse la sua prima finale a Miami contro Roger Federer nel 2005 (2-6 6-7 7-6 6-3 6-1), Novak Djokovic a Indian Wells contro Nadal nel 2007 (6-2 7-5) e Roger Federer a Miami contro Agassi nel 2002 (6-3 6-3 3-6 6-4).

Non viene invece assolutamente scalfita la crescita fatta dall’azzurro attraverso questo torneo americano. I 600 punti conquistati gli consentono di issarsi alla posizione 22 in classifica (suo best ranking). La top 20 è distante appena 16 punti. Tra gli italiani nel ranking il nativo di San Candido è terzo, dietro a Fognini (numero 17) e Berrettini (numero 10). Ma è nella Race (la classifica da cui escono gli 8 qualificati alle ATP Finals di Torino) che Sinner esce davvero rafforzato dalla Florida. La sua graduatoria lo vede al settimo posto. Con questo epilogo l’allievo di Ricardo Piatti manca il secondo titolo in stagione, dopo quello ottenuto nel 250 di Melbourne contro Stefano Travaglia. Per il primo titolo in un 1000 c’è ancora tempo. A Montecarlo, tra una settimana, ci sarà un’altra opportunità per scalare ulteriormente la classifica. Per ora la certezza di avere tra le mani un giocatore di primissimo spessore nel tennis maschile supera qualsiasi delusione.

Twitter: @giacomocorsetti

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