Attualità

Alberto Tarallo, l'”innominabile” ha rotto il silenzio: “Il caso Ares? È la vendetta miserabile di attorucoli senza né arte né parte”

di Francesco Canino

L’«innominabile» è tornato a parlare. Dopo settimane di ricostruzioni e congetture sul caso Ares, il produttore Alberto Tarallo ha deciso di fare alcune precisazioni in attesa di essere ascoltato dal pm Carlo Villani che indaga sulla presunta istigazione al suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito, per vent’anni compagno di Tarallo. «Lucifero non esiste e non è mai esistito. E di certo non sono io», fa sapere attraverso il suo legale, l’avvocato Daria Pesce, rispondendo così alle accuse mosse da Adua Del Vesco e Massimiliano Morra, che durante le loro chiacchierate al Grande Fratello Vip lo hanno accusato – pur senza citarlo direttamente – innescando l’Ares Gate.

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