“Stiamo seguendo i nostri pazienti fragili, pazienti che seguiamo già normalmente nel nostro centro di immunodeficienze primitive. Li stiamo vaccinando con il Pfizer perché non prevede l’utilizzo di virus che per questi pazienti potrebbe essere problematico. In ogni caso bisognava pensarci prima questi pazienti”. Lo ha spiegato Giuseppe Spadaro, direttore del centro interdipartimentale di ricerca in Scienze immunologiche di base e cliniche della Federico II di Napoli. Alla chiamata ha risposto il 100% dei pazienti convocati che, non senza timori, si sono detti felicissimi e soddisfatti di aver ricevuto la loro prima dose. “Io sono un po’ fifona, avevo paura, ma il fatto che mi abbiano chiamato i miei medici che conosco mi ha aiutato, Ho parlato con loro e fugato i dubbi e oggi mi sono vaccinata”.

“All’inizio – spiega – ero un po’ titubante ma poi ho capito che se non ci vacciniamo tutti non si va avanti, non se ne esce. I medici che conosco mi hanno chiamato e mi hanno incoraggiato molto, ho potuto parlare con loro, trovare le motivazioni e fugare i dubbi”. Braccio scoperto anche per Immacolata, 39nne affetta da diabete: “Sono contentissima – dice – di questa chiamata. Vengo da un anno vissuto in piena paura perché so che la mia patologia mi rende molto a rischio in caso di beccare il covid. So che tutti devono vaccinarsi per uscire da questo tunnel e mi sono sentita sollevata quando mi hanno chiamata, era domenica ed è stata una giornata splendida. Mio marito lo ha fatto ieri, ora siamo più tranquilli”. Flavia, 19 anni, ha un sorriso sincero: “Sono diabetica di tipo 1 – racconta – da quando avevo tre anni e oggi sono molto contenta, ho risposto subito si alla chiamata. È stato un anno pesante, con un freno a tutto dall’università alla palestra, mi sono adattata ma ora mi aspetto una bellissima estate, voglio viaggiare e divertirmi in sicurezza se si potrà”.

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