Il condono fiscale approvato dal governo Draghi e voluto dalla Lega? Diciamo che è un condono ‘de minimis’. Poteva andare ben peggio, però anche a piccole dosi un veleno è sempre un veleno. Sono convinto che Draghi lo sappia, così come è noto che queste cose sono totalmente sconosciute in Europa“. Sono le parole pronunciate a “Dimartedì” (La7) dal deputato di LeU Pier Luigi Bersani, che aggiunge: “Tra l’altro, a differenza di altri condoni, questo ‘condonino’ costa. Non è che incassi. Se non ricordo male, per la copertura, dobbiamo mettere 500 milioni di euro. Ma non sarebbe stato meglio fare una norma per riformare i meccanismi di riscossione e dare ai ristoratori quei 500 milioni di euro?”.

Bersani si sofferma sull’evasione fiscale in Italia: “In questo accidenti di Paese qui, da tutte le parti, non si vuole dare la mannaia al boia, perché si pensa che a far pagare le tasse sia una roba da boia. E quindi non si riforma la riscossione. Succede allora che uno dica che non paga le tasse e ciaone. Qui invece bisogna avere del civismo e capire che, se non paghiamo queste benedette tasse, non potremo mai abbassarle a chi le paga troppe e non potremo mai sostenere il welfare. Mi rivolgo ai 5 Stelle, che giustamente dicono che ci vuole un fisco amico. Ma, ragazzi, io chiedo: amico di chi? Amico di paga troppo? Sì. Amico del welfare? Sì, perché no fisco, no welfare, no reddito di cittadinanza – conclude – O amico di chi non sta alle regole? Purtroppo in Italia si perdono le elezioni quando si dice no ai condoni, sì al pagamento delle tasse. Draghi ha detto: ‘Facciamo una riforma fiscale organica in chiave di progressività’. Parole sante. Io non vedo l’ora che si apra questo cantiere. Noi di Articolo Uno abbiamo già una proposta di riforma fiscale progressiva generale. Draghi, allora, deve tirare un paio di palle avanti e fare cose nuove. Una è la riforma fiscale, l’altra è una legge sulla rappresentanza nel lavoro“.

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