Lo Sputnik V, ancora non ha l’approvazione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), ma il fondo sovrano che lo commercializza può già contare su un accordo preliminare con alcuni stati europei, e l’Istituto Gamayela, che lo ha sviluppato, ha già incontrato i ricercatori dello Spallanzani per un accordo scientifico. Accordo che diventerà operativo a breve come ha spiegato il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti: “Tra qualche giorno verrà stipulato un primo accordo con l’istituto Spallanzani per una sperimentazione in forma scientifica con il vaccino Sputnik, in attesa ovviamente dell’autorizzazione formale dell’Ema per quanto riguarda lo studio sulle varianti. Questa è un’altra buona notizia che ci permette di fare un salto in davanti rispetto alla necessità di approvvigionamento dei vaccini”.

Il composto, che è stato realizzato dal Gamaleya Research Institute, ente di ricerca statale russo, in collaborazione col ministero della Difesa, è un vaccino a vettore virale (come Astrazeneca e Janssen)con una particolarità: per le due dosi previste vengono utilizzati due diversi vettori virali. A novembre, tra lo scetticismo della comunità scientifica, Mosca aveva dichiarato una efficacia del 90%. Dati poi pubblicati il 2 febbraio scorso dalla rivista The Lancet. Approvato in Ungheria il vaccino è somministrato in alcuni paesi come Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina e Bielorussia per un totale di circa 40 paesi. Non si conosco i dati di somministrazione in Russia e lo stesso presidente, Vladimir Putin, non è stato immunizzato. Ieri la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che la Germania è pronta a procedere da sola nel caso Ema non approvasse. Intanto il 23 marzo si terrà la tavola rotonda – organizzata dal Forum di dialogo italo-russo con il supporto, tra gli altri, di Confindustria Russia – dal titolo “Evoluzione della pandemia, vaccino russo Sputnik V, sue caratteristiche e prospettive di utilizzo”.

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