Il vaccino Astrazeneca è stato sospeso in quasi tutta Europa in attesa di un parere dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) sulla eventualità – per ora esclusa dai dati scientifici – di una correlazione tra somministrazione e trombosi. Il problema, anche se sembra assurdo dirlo in questo momento, non è il vaccino, ma la credibilità delle istituzioni che in questi giorni hanno ripetuto che non c’era da preoccuparsi, che il composto era sicuro, che siamo un popolo di persone emotive e così via.

Chi scrive crede nella scienza (e la ama) e quindi non ha mai pensato per un solo minuto che il vaccino per prevenire Covid-19 – a oggi oltre 2 milioni e 650mila morti nel mondo – potesse essere tossico o velenoso o causare la morte di qualcuno. Una fiducia totale che mi ha spinto a prenotare il vaccino per i miei genitori, entrambi over 70 e con qualche acciacco, e rassicurali ad andare in ospedale a farsi vaccinare proprio con Astrazeneca.

La notizia della sospensione precauzionale quindi, oggi e ora, sembra una barzelletta che non fa ridere. Più che un atto di responsabilità o prudenza sembra una reazione pavloviana alle decisioni prese da Germania e Francia. Una sorta di umiliante imitazione. Lo stop inoltre è arrivato oggi a 24 ore dalla riunione del comitato dell’Ema che deve decidere in base all’analisi dei casi segnalati in Europa in questi giorni. Perché sospendere il vaccino a poche ore da questa riunione? Ci sono informazioni che non sono state diffuse? Ci sono risultati di autopsie che non conosciamo? Non valeva la pena deciderlo prima questo stop? La fiducia dei cittadini ancora una volta andrà in frantumi. Se fiducia ancora è rimasta. E tutti sappiamo quanto sia importante che invece la campagna vaccinale prosegua e prosegua speditamente.

Il vaccino è stato testato lungamente – anche con qualche stop e molti errori di comunicazione – è stato approvato prima in Gran Bretagna, poi in Europa e nel resto del mondo tranne negli Usa dove alla Food and drug administration, che aveva chiesto ulteriori dati, non è stata ancora presentata una domanda di autorizzazione. In Uk è stato somministrato a circa 10 milioni di persone e per tutti i decessi segnalati (297) non è stato trovato nessuno.

Ma come siamo arrivati a tutto questo? Nei giorni scorsi la cronaca ha registrato la sospensione del vaccino in alcuni Stati europei per segnalazioni di trombosi e poi anche alcuni decessi di persone che si erano vaccinate. Anche in Italia. Che la morte fosse arrivata 18 ore dopo il vaccino (come nel caso di Stefano Paternò, 43 anni) o dodici giorni dopo (come nel caso di Davide Villa, 50 anni) si è ritenuto per precauzione di sospendere il lotto del vaccino e poi di sequestrarlo. Altri casi di morti avvenute dopo l’inoculazione sono state segnalate e ormai sono diverse le inchieste delle procure italiane e le autopsie disposte per capire quale sia la causa del decesso. Mentre le persone nei giorni scorsi per queste notizie si ponevano domande sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino autorizzato dagli enti regolatori: prima Ema e poi Aifa, sono arrivate a pioggia le rassicurazioni di tutte gli scienziati che abbiamo imparato a conoscere e naturalmente delle istituzioni.

Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù virologo di fama mondiale, affermava solo 24 ore fa che non c’era nessun nesso tra somministrazione e per esempio la morte del professore di Biella che ha portato alla sospensione del lotto. “I benefici sorpassano di gran lunga i rischi finora riscontrati. I casi di tromboembolia sono stati ben al di sotto rispetto a quella che è l’incidenza normale di questi fenomeni nella popolazione. C’è molta emotività, ma non c’è nessuna correlazione se non temporale” le sue parole. In una intervista a La Repubblica il ministro della Salute, Roberto Speranza, diceva ieri: “Rassicurare gli italiani dopo le disdette da parte dei cittadini della vaccinazione con AstraZeneca in seguito al blocco del lotto? Sicuramente. Ho piena fiducia delle nostre agenzie regolatorie, l’europea Ema e l’italiana Aifa. I vaccini in Italia e in Europa sono tutti efficaci e sicuri, ma ciò non toglie che continueremo a verificare e controllare tutto con la massima attenzione”.

Solo questa mattina il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha detto parlano del composto sviluppato dai ricercatori dell’Università di Oxford: “È stato impiegato in milioni di persone senza sostanzialmente generare riserve di sicurezza. È sicuro ed efficace. Io mi vaccinerei con AstraZeneca senza alcuna esitazione e lo farei fare ai miei cari senza alcuna esitazione, senza nessuna riserva o riluttanza”. Certo, “in un Paese evoluto come il nostro dal punto di vista sanitario è ovvio che tutti gli eventi siano oggetto di attenzione”. Ma “non dobbiamo basare le reazioni su emozioni ma su evidenza dei fatti”. E i dati dicono che il preparato “ha un ottimo profilo di efficacia ed è importante che venga utilizzato perché è necessario usare tutte le risorse per coprire tutta la popolazione italiana, in particolare i più fragili”. In merito al caso di Genova, dove alcuni infermieri che avevano rifiutato il vaccino si sono contagiati, Locatelli ha ripetuto che la vaccinazione del personale sanitario deve essere “un prerequisito per svolgere questa attività, chi svolge una professione sanitaria deve fare il massimo per chi ci affida la cosa più preziosa che ha, la sua salute”.

Due giorni fa invece era stato Nicola Magrini, diretto dell’Agenzia italiana del farmaco e in precedenza presidente, a dire in una intervista al Corriere della Sera: “Mai visto un allarme diventato così ampio sulla base di così pochi dati” e ribadire, come peraltro ha fatto giovedì anche l’Agenzia europea del farmaco, che “il vaccino di AstraZeneca è sicuro. Il rapporto tra benefici e rischi è estremamente favorevole. Non bisogna averne paura al momento e occorre continuare a recarsi ai centri vaccinali con grande tranquillità“, in modo da “non compromettere il buon esito della campagna vaccinale, che sarà in grado in pochi mesi di spegnere la pandemia”.

Per quanto riguarda Ema, due giorni fa, a parlare era stato Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell’ente regolatorio europeo sostenendo a SkyTg24 che il vaccino AstraZeneca, ad oggi, “risulta sicuro e efficace, quindi bisogna continuare ad usarlo” e sottolineando che il comitato di farmacovigilanza “ha guardato tutti i dati che abbiamo a disposizione riguardo alla sicurezza di questo vaccino, inclusi questi eventi tromboembolici che si sono verificati, ma che in effetti sono molto rari”.

Il 12 marzo sul caso era intervenuto anche il premier Mario Draghi. “Nella giornata di ieri (11 marzo, ndr), l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi. È una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino“.

Ci dicano le istituzioni perché hanno cambiato idea nel giro di poche ore. Ne abbiamo diritto. Oggi e ora.

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