di Roberto Severoni

“Un incendio selvaggio ha divorato 35 ettari di bosco e abitazioni a San Silvestro: si fanno le stime dei danni”. Così hanno titolato le diverse agenzie di stampa di Pescara e d’Abruzzo il 30 agosto 2020.

L’incendio di un bosco restituisce ai proprietari un patrimonio ferito, un patrimonio di tutti anche se la custodia è affidata ai proprietari. Un bosco di città è ancora più importante per le sue funzioni di raffrescare e disinquinare, ma soprattutto svolge una funzione di naturalità nell’animo umano che si risveglia semplicemente immergendosi nei suoi odori, nei suoi frutti, nella sua ombra, nei suoi colori e nei suoi animali.

Lasciare il peso della ricostruzione a chi ha perduto tutto o quasi vuol dire non fare nulla per ripristinare, migliorare e proteggere il bosco stesso. Quando bruciano la tua casa, gli impianti, le macchine, gli animali e quando i terreni non sono più tenuti dalle radici degli alberi perché bruciati, quando non puoi vendere la tua proprietà perché si è svalutata, quando paghi tasse calcolate su una proprietà ferita, quando devi pagare lo smaltimento della legna bruciata perché divenuta rifiuto speciale, non puoi affrontare le spese per ricostituire un patrimonio così importante. Bisogna considerare anche che il lavoro di ricostruzione delle case, l’abbattimento dei ruderi, il rifacimento degli impianti, il taglio del bosco e lo smaltimento dei rifiuti speciali è stato eseguito durante la pandemia, e ciò ha aggiunto problemi ad altri problemi.

Le assicurazioni forniscono un risarcimento parziale in quanto tutte le polizze escludono i parchi, i giardini e i boschi dal rischio incendio. La Regione, il Comune e le varie associazioni sembrano ciechi e sordi e lasciano la responsabilità di riparare il danno all’iniziativa dei proprietari. A loro sembra sufficiente aver domato l’incendio, nel caso citato in comprovato ritardo, aver ripristinato utenze, 600 nel caso in questione, e sgomberato le strade dalle macerie solo dopo la minaccia di scaricare la legna bruciata davanti alla porta del Comune.

La politica della minaccia è conveniente perché risolve un problema per volta, quello più impellente. Una risposta completa di prevenzione e ristrutturazione non è contemplata. Mi chiedo quale sia la differenza tra i danneggiati dall’incendio e i danneggiati dal terremoto: che la perdita di una casa sia più importante della perdita di un bosco? Per gli uomini comuni i due fenomeni hanno pari importanza. Il Recovery Plan riconosce l’importanza dell’ecologia e degli equilibri da raggiungere, ma quando si verifica un evento disastroso lo Stato lascia ai cittadini impotenti, resi fragili dall’incendio, la soluzione del problema.

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