Luiz Inacio Lula da Silva torna eleggibile per le presidenziali in Brasile del 2022. Un giudice della Corte suprema infatti ha annullato tutte le condanne inflitte all’ex presidente dal pool di magistrati di Curitiba titolari dell’inchiesta Lava Jato, la Tangentopoli brasiliana. “Con la decisione, sono state dichiarate nulle tutte le sentenze emesse dalle 13/a sezione federale di Curitiba e gli atti saranno trasmessi al tribunale del Distretto federale”, si legge in una nota della Corte suprema.

La decisione è stata presa dal giudice supremo Edson Fachin e non dovrà essere ratificata in sessione plenaria. È probabile che la procura federale di Curitiba farà ricorso. Lula, 75 anni, si è sempre dichiarato innocente e vittima di una persecuzione politica da parte del pool dell’inchiesta Lava Jato e dell’ex giudice Sergio Moro che, dopo aver condannato l’ex presidente-operaio, è diventato ministro della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro. Lo scorso 9 febbraio, la Corte suprema aveva concesso alla difesa di Lula di accedere ai messaggi intercorsi tra i pm di Curitiba e Moro. I messaggi sono emersi nel 2019 durante l’operazione Spoofing, l’inchiesta sull’hackeraggio dei telefoni e degli account di messaggeria Telegram dell’ex giudice Moro, del pm Deltan Dallagnol e di altri esponenti del pool della procura che indagavano su Lula.

Proprio oggi è uscito un sondaggio pubblicato dal quotidiano O Estato de Sao Paulo secondo il quale l’ex capo dello Stato otterrebbe il 50 per cento delle preferenze se si candidasse alle elezioni in programma a ottobre del 2022. In base al rilevamento, il 44% ha però dichiarato che non sceglierebbe affatto il leader del Partito dei lavoratori. In compenso, nel sondaggio l’attuale presidente Jair Bolsonaro, ha ricevuto solo il 38 per cento delle preferenze di voto, mentre il 56 per cento si è espresso contro la sua candidatura.

Sempre oggi Lula aveva rilasciato un’intervista a El Paìs affermando che Bolsonaro non vincerà le prossime elezioni e che le perderà contro un candidato progressista. “Bolsonaro perderà le elezioni e la vittoria andrà a un progressista, spero che sia del Pt”, ha detto Lula. Lula ha poi confrontato l’attuale scenario brasiliano con quanto accaduto negli Stati Uniti, quando venne eletto Donald Trump. “Voglio che la società non voti mai più per un Trump o per un troglodita come Bolsonaro“, ha sottolineato l’ex presidente-operaio. Indipendentemente da una sua eventuale candidatura, Lula si è reso disponibile ad aiutare il suo partito in vista della campagna elettorale del 2022.

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