Nonostante i tempi deprimenti della pandemia non è il caso di abbattersi. Come in tutte le crisi queste possono fare da spartiacque per un nuovo inizio. Ciò presuppone un’opera potente di facilitazione, affinché i germi di una nuova stagione all’attuale discutibile concetto di “progresso” basato sull’usa e getta e sull’economia lineare possano dar vita ad una vera rivoluzione ecologica. Il percorso “Rifiuti Zero” è una tra le più rilevanti novità degli ultimi dieci anni, e cioè da quando la lotta contro gli inceneritori e le discariche si è trasformata in una “nuova governance” che sta coinvolgendo in Italia circa 320 comuni (oltre 7 milioni di persone).

All’inizio, il movimento Zero Waste era poco più di un rivolo pionieristico, quando a Capannori nel 1997 sconfisse la Regione Toscana che voleva disseminare il territorio di inceneritori, con l’attivo sostegno dei Verdi, e in particolare la provincia di Lucca con due nuovi. Quella battaglia fu vinta e Lucca non solo fu il primo territorio “liberato dagli inceneritori” – oltre a sconfiggere i due nuovi proposti venne poi chiuso anche quello esistente in provincia – ma, con l’adesione del comune di Capannori nel 2007 alla strategia Zero Waste, la piana di Lucca divenne la culla di un enorme movimento, che avrebbe ispirato, fino a oggi, oltre 400 comuni europei a seguire la pista aperta da Capannori e portato la stessa Lubiana a divenire la prima capitale europea a imboccare questa strada.

Rifiuti Zero è divenuto per il nostro Paese uno “sbocco al mare” per una miriade di buone pratiche di riduzione dei rifiuti, di riparazione e riuso, di risultati eccellenti nella raccolta differenziata. Ed è proprio per alimentare questa narrazione basata su fatti e numeri concreti che Zero Waste Italy, il Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, Ambiente e Futuro, in collaborazione con Zero Waste Europe lancia la “Primavera Rifiuti Zero” per tutto il mese di marzo. Il giorno 16 ci sarà una mobilitazione (associazioni, movimenti e Comuni Rifiuti Zero) per la Giornata Globale proclamata dai Fridays For Future. Il giorno 31 stessa mobilitazione nazionale per l’iniziativa mondiale promossa da Gaia (Global Alliance for Incinerator Alternatives).

A Capannori sono previsti importanti incontri e ulteriori eventi quali lo svolgimento di un faccia a faccia online, previsto per la prossima settimana, chiesto dalla multinazionale Bic al sottoscritto per dar vita a un progetto di recupero degli accendini usa e getta, e un incontro – questo in presenza – con una delegazione guidata dal direttore generale di Comieco stimolata da una recente lettera aperta, inviata proprio da me, con la quale si chiedeva di fare il punto sui criteri di riciclabilità degli imballaggi a prevalenza cellulosica definiti con gli standard Aticelca 501/2019. Infatti, grazie a questi parametri, da imballaggi di tutta plastica si rischia di passare a imballaggi misti, con presenza di cellulosa ma anche fino al 40% di materiali da scartare negli inceneritori.

L’incontro si svolgerà presso l’ufficio del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori il 26 marzo alle ore 10:30 e, dato il livello di alto profilo manifestato da sempre da Carlo Montalbetti, porterà a risultati significativi se non altro per inaugurare, entro un territorio come quello della Piana di Lucca, il distretto cartario più importante d’Europa, una collaborazione preziosa per favorire ecologia ed economia circolare.

Naturalmente, questa rincorsa alla Primavera non sarà certo avulsa dalla determinazione a un utilizzo coerente dei fondi del Recovery Plan che, come un mantra ipnotico, ripetiamo che debba assumere quale centralità la crisi ambientale globale per favorire, prima, una conversione ecologica e poi una vera e propria svolta davvero verde. Tale svolta non sarà facile e inerziale; molti tra coloro che sponsorizzano il “verde” lo intendono sfumato verso il “verde del dollaro”, e cioè nel segno di un’industria sporca e spudorata che non esita a rivendicare miliardi pubblici europei (pagati da tutti noi contribuenti) come per includere i propri progetti a rischio d’impresa zero di “riciclo chimico”, che altro non sono che modalità di incenerimento e di economia lineare sotto mentite spoglie.

Monitorato speciale sarà il Governo Draghi che per ora parla a vuoto di economia ed ecologia verde, e in particolare il Ministro per la transizione ecologica. Siamo in attesa di capire che cosa vuol fare. Speriamo che la Primavera porti consiglio!

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